Boxe / Scudetto per il welter pugliese Francesco Magrì
A Gorizia il tarantino della Quero-Chiloiro conquista il tricolore dilettanti
Il tarantino Francesco Magrì ha scritto la sua firma nell'albo tricolore, accanto a quella di campioni del calibro di Nino Benvenuti, Maurizio Stecca, Roberto Cammarelle, Patrizio Oliva e Alfonso Pinto. Proprio nel 47° anniversario della società Quero-Chiloiro, che lo ha lanciato sul ring, il ventenne ha conquistato il suo primo titolo italiano Assoluti nella categoria Elite, nei 69 kg.
Al PalaBrumatti di Gorizia, il welter made in Puglia si è aggiudicato il verdetto dei giudici (5-0) nel confronto con il laziale, e campione uscente, Mirko Natalizi. A valere il primo scudetto nei Dilettanti è stata la vittoria n. 69 su 91 match sinora disputati in carriera. Una percentuale di successo pari al 75,8% che testimonia la fame agonistica dell'atleta, guidato all'angolo dal maestro benemerito Vincenzo Quero, capace di far breccia nella corazza di Natalizi con affondi ficcanti, frutto di ripartenze scoccate da una difesa tattica ed assennata.
«Nella tre riprese contro Natalizi, Francesco ha mostrato quel talento che il precedente commissario tecnico della Nazionale Elite, Emanuele Renzini, purtroppo non aveva sfruttato, prendendolo poco in considerazione – ha commentato il manager e tecnico della Quero-Chiloiro, Cataldo Quero -. Ora ci auguriamo che il nuovo tecnico azzurro tenga conto anche del nostro atleta per far sbocciare il fiore di un movimento pugilistico più ampio e affidabile».
Francesco Magrì è stato assoluto protagonista dei 95^ Campionati italiani, come dimostrano i quattro 5-0 dei verdetti, ottenuti rispettivamente negli ottavi contro il trentino Salvatore Malatino, nei quarti contro il siciliano Gaetano Di Marco, nella semifinale contro l'abruzzese Amedeo Sauli e nella finale.
«Dall'inno nazionale con tutti i finalisti sul ring sino al verdetto che mi ha donato lo scudetto ho provato un'emozione bellissima – ha raccontato il giovane atleta - . Sono felice per questo successo che dedico alla palestra Quero-Chiloiro che è la mia seconda famiglia, una casa dove si impara cosa è la vita».
Ad applaudirlo a bordo ring anche il presidente della Federboxe di Puglia-Basilicata Nicola Causi, tarantino come lui, amante della nobile arte: «Magrì è uno dei bellissimi talenti italiani che fanno bene a questo sport che ha come primo valore la famiglia».
Dopo il Guanto d'Oro 2017 e lo scudetto Youth 2014, lo scudetto Elite è una nuova tappa sulla strada che potrebbe portare Francesco Magrì alle Olimpiade del 2020: «Il ragazzo ha sicuramente forza e stile per farsi strada sul ring – ha dichiarato l'esperto maestro Vincenzo Quero -, ma il pugilato è una disciplina difficile, condizionata da fattori psicofisici, da vibrazioni sentimentali, dal fiume della concorrenza. Magrì deve continuare a lavorare in palestra, restando tra le mura della nostra famiglia Quero, che lo ha educato sin da piccolo come un figlio. Questione di cuore e di testa: per lui l'Olimpiade potrebbe diventare realtà, senza farsi illusioni ma restando a combattere sul ring in modo impegnato».