L’emancipazione femminile vista attraverso i giochi olimpici
Chiuso il convegno molfettese - con madrina Marinella Falca - la mostra è ora visitabile a Potenza fino al 20 ottobre
E’ calato il sipario per il Convegno sul tema “Il femminile nello sport” e la mostra itinerante intitolata “L’emancipazione femminile vista attraverso i Giochi Olimpici” organizzati in paternariato dal Comune di Molfetta e dal Panathlon Club Molfetta, nell’ambito del progetto comunale “Obiettivo Sport per Tutti” e con la collaborazione del Panathlon International, del CONI Puglia, della Consulta Femminile e della FIDAPA di Molfetta.
Il convegno si è svolto nella Sala Finocchiaro della Fabbrica di San Domenico ed ha avuto come relatrice Adriana Balzarini, panathleta autrice della mostra, con la partecipazione eccezionale in qualità di testimonial e di madrina della Campionessa olimpionica, mondiale ed europea di ginnastica ritmica Marinella Falca, esemplare espressione sportiva dell’Italia, della Puglia e del territorio, attualmente in servizio nell’Aeronautica Militare con il grado di Sergente.
Al convegno hanno partecipato l’assessore alla Cultura e Turismo Elisabetta Mongelli, anche in rappresentanza del Sindaco Natalicchio che ha dato forfait per altri impegni istituzionali, il presidente regionale CONI Elio Sannicandro, la presidente della Consulta Femminile di Molfetta Alina Gadaleta Caldarola e la neo presidente della FIDAPA Sezione di Molfetta Caterina Roselli.
Presenti, oltre all’assessore allo Sport Tommaso Spadavecchia e al segretario del Distretto Italia e Governatore Area 8^ del Panathlon International Oronzo Amato, anche il vice presidente del Consiglio Comunale Saverio Patimo, in rappresentanza del presidente Nicola Piergiovanni, il presidente della Commissione Consiliare Cultura, Pubblica Istruzione, Sport, Spettacolo e Turismo Domenico Gagliardi, il fiduciario CONI Domenico de Candia, la Past President da pochi giorni della FIDAPA Angela Alessandrini e alcuni Presidenti e dirigenti di società sportive. Non si è invece accreditata alcuna atleta molfettese, sebbene puntualmente tutte invitate attraverso le società di appartenenza dagli Enti organizzatori, segno evidente di disinteresse per tutto ciò che non abbia stretta attinenza con l’attività sportiva agonistica.
Dopo l’esecuzione dell’inno nazionale e l’introduzione del Presidente del Panathlon Club Molfetta Mimmo Valente, ha aperto la serie degli interventi l’assessore Mongelli. “Ci tenevo stasera ad essere presente – ha detto Mongelli - non come assessore alla cultura e turismo, bensì come assessore alle pari opportunità ed al contrasto di tutte le discriminazioni di genere. Due o tre flash. Parlerete dell’importanza delle Olimpiadi che si snodano tra il sessismo di de Coubertin che accettò malvolentieri le donne nel 1928 che chiamava atletesse ed Il mondo antico che ci ha mandato immagini della bellezza degli atleti: i nostri libri di storia dell’arte sono pieni di statuari nudi maschili ma mai di donne atlete. Il mondo dello sport è ancora molto sessista e non sembra aver raccolto la Carta Europea dei diritti delle donne nello sport. Molte discipline sportive non riconoscono ancora il diritto delle atlete ad essere professioniste: noi ci aspettiamo dal CONI indicazioni precise da dare alle Federazioni. Ho letto nella Carta Europea dello Sport dei diritti delle atlete che fa la specifica raccomandazione alle società che vengano inserite norme antisessiste e di rispetto dell’orientamento sessuale. Sono certa che il CONI ed il Comune di Molfetta vorranno impegnarsi in questa battaglia per l’eguaglianza dei cittadini”.
Al termine Valente ha ricordato la figura del Cav. Uff. Domenico Tridente (per tutti i panathleti semplicemente Mimì), un socio recentemente scomparso di lunghissima militanza che, pur non amando la ribalta, si è messo sempre a disposizione ed al servizio del Club ricoprendo l'incarico di Componente del Collegio Sindacale dal 1978 al 2003 e Presidente del Collegio Arbitrale dal 2005 al 2006. Per la piena adesione alle finalità sociali nel 1987 gli fu attribuita la Targa di Fedeltà.
Dopo l’osservanza di un minuto di raccoglimento, Valente ha presentato la relatrice Adriana Balzarini che ha ringraziato il Panathlon e la città per la calorosa accoglienza. “Questa mostra – ha iniziato la Balzarini - è partita da un sogno, quello di un’atleta scarsa come me che ha deciso di dedicare la propria vita e di guardare all’attività sportiva sotto il profilo culturale: E’ una mostra didattica ed è un percorso per dare ai ragazzi un messaggio su tutto quello che le donne hanno fatto per lo sport. Ci sono storie di donne che hanno fatto l’emancipazione femminile ed ho quindi deciso di fare un itinerario visivo della lunga strada percorsa per raggiungere l’obiettivo. Dobbiamo trasmettere valori non solo a parole ma anche con l’esempio. Nella prima edizione delle Olimpiadi moderne svoltasi nel 1896 ad Atene non partecipò alcuna donna; nelle ultime svoltesi a Londra hanno partecipato ben 4850 donne: la squadra americana ha portato più donne che uomini.”
E’ iniziata così, suscitando l’interesse e l’attenzione del numeroso pubblico presente, una lunga e particolareggiata presentazione della mostra, composta da 55 pannelli, che si propone di far conoscere in Italia ed all’estero, attraverso l’allestimento nelle città sedi di Club del Panathlon, il lungo cammino per l’emancipazione che tante donne hanno compiuto con fatica, costanza, passione ed impegno nel mondo dello sport ed in particolare di quello olimpico, a partire dalle prime olimpiadi moderne per arrivare alle ultime olimpiadi di Londra.
“Per concludere – ha detto la relatrice - non ho ritenuto che un incontro di pugilato femminile fosse un gesto di emancipazione: le donne possono anche fare la boxe, ma ritengo che questa disciplina non rappresenti l’anima della donna, così come non ritengo che il salto dal trampolino nello sci rappresenti un gesto di emancipazione perché può provocare danni alle parti intime femminili.
Da ultimo e veramente sottolineo che dietro una grande donna sportiva c’è stato sempre anche un uomo molto intelligente che le è stato accanto: un esempio è costituito dalla Vezzali che ha riconosciuto nei suoi successi sportivi l’importanza di avere accanto un uomo che ha saputo comprendere e condividere la felicità con la propria donna”.
La parola è passata quindi ad Elio Sannicandro (in foto), presidente regionale CONI: “Balzarini - ha detto - ha fatto un excursus molto interessante. Mi occupo di sport da molti anni e posso dire che 40 anni a questa parte c’è stato un notevole sviluppo di praticanti e gli ultimi dati evidenziano che le donne hanno superato il 50% del totale. Ovviamente ci sono sport a prevalenza maschile e sport a prevalenza femminile. Siamo invece carenti sotto il profilo dei dirigenti sportivi, anche se in Puglia abbiamo tre donne nella Giunta regionale del CONI, tra cui la Vice Presidente che è anche l’unica donna in Italia ad essere Presidente Regionale di una Federazione Sportiva. In riferimento all’intervento dell’assessore Mongelli, c’è da dire che la legge 91sul professionismo - ha proseguito Sannicandro - è da cambiare, ma non determina il sessismo tra professionismo maschile e femminile. L’unica differenza tra professionismo e dilettantismo è sul contratto, non sulla durata dell’impegno sportivo. Un’atleta professionista è un lavoratore dipendente: quello dilettante non lo è. Non credo che per una donna è auspicabile essere professionista; infatti nelle Forze Armate entrano solo gli atleti e le atlete dilettanti e non i professionisti. Invece, a proposito di differenze negli sport bisogna muoversi alla pari, perché il sud ha meno strutture, meno risorse e meno contributi non solo pubblici ma anche dal CONI e dalle Federazioni in base a parametri che personalmente contesto fortemente. Per quanto concerne le differenze di guadagno queste sono determinate dalla legge del mercato che stabilisce il cachet. Semmai c’ è da evidenziare che la pratica dell’attività sportiva sta diventando sempre più classista.Occorre valutare le differenze non tanto di sesso, quanto tra ricchi e poveri: infatti, per il taglio dei fondi sportivi soltanto pagando si può accedere all’attività sportiva e questo è un problema molto serio”.
E’ quindi intervenuta Alina Gadaleta Caldarola, Presidente della Consulta Femminile.
“Ringrazio per l’invito che abbiamo accettato con entusiasmo perché il tema dello sport coinvolge direttamente la Consulta Femminile. Saluto Marinella Falca e la Prof.ssa Adriana Balzarini che ha fatto una Mostra bellissima. Lo sport è stato lo strumento per l’emancipazione della donna: attraverso lo sport si è presentata al mondo come capace di decidere il proprio destino. Lo sport è stato il luogo in cui la donna ha mostrato le sue capacità di emancipazione. Le donne sono state capaci di grandi cambiamenti: nessuno adesso può sognarsi di dire che la donna non può fare il lancio del peso o il gioco del calcio. Non ci devono più essere differenze di genere. In definitiva l’emancipazione femminile nello sport è andato di pari passo con l’emancipazione generale.”
Quindi la presidente della FIDAPA Caterina Roselli: “La FIDAPA si muove per l’emancipazione della donna in ogni ambito. Mi riallaccio ai dati forniti dal CONI pugliese per evidenziare le vittorie conseguite dalle donne: a partire dalle più recenti come la vittoria nell’open di tennis, nella ginnastica ritmica, nella pallavolo per finire a quelle nel tennistavolo. Ma lo sport che a livello femminile ha regalato all’Italia i massimi risultati è la scherma e proprio nelle Olimpiadi di Londra vinto tre medaglie. In due discipline olimpiche gli uomini non sono ammessi mentre nelle competizioni ippiche uomini e donne gareggiano insieme”.
Alla Roselli ha fatto seguito l’intervento della testimonial del convegno e madrina della Mostra Marinella Falca che indossava la divisa sportiva ufficiale dell’Aeronautica Militare, visibilmente emozionata per essere ritornata nella sua terra alla presenza della sua famiglia ed in particolare di suo padre Giovanni che l’ha accompagnata e seguita amorevolmente in tutta la sua carriera agonistica: “Mi sono venuti i brividi. Visitando in anteprima la Mostra ho scoperto cose bellissime e donne che hanno dovuto fare sacrifici doppi rispetto a noi. Mi sento molto onorata per essere stata chiamata qui a rappresentare le donne”.
Al Governatore Oronzo Amato il Presidente del Panathlon Club Molfetta Mimmo Valente ha affidato il compito di tirare le somme sul Convegno: “Desidero salutare tutte le autorità e ringraziare il Club di Molfetta per aver organizzato questa serata e per la qualificata presenza degli intervenuti. Un ringraziamento attraverso l’Assessore allo Sport Tommaso Spadavecchia alla città di Molfetta, al Presidente Regionale Elio Sannicandro, alle Presidenti della Consulta Femminile Alina Gadaleta Caldarola e della FIDAPA Caterina Roselli.Un saluto particolare all’autrice della Mostra Adriana Balzarini ed infine alla nostra campionessa Marinella Falca. Non mi interessa dove è nata, anche se il legislatore dovrebbe prevedere la possibilità di effettuare la dichiarazione di nascita nel comune dell’ultima residenza e non in quello di nascita”.
Quindi, il presidente del Panathlon Club Molfetta Domenico Valente ha consegnato una targa ricordo alla relatrice Balzarini ed alla testimonial – madrina Marinella Falca, nonché il guidoncino del Club all’assessore allo Sport Spadavecchia, al presidente della Commissione Consiliare Sport Gagliardi, al presidente regionale CONI Sannicandro, alla presidente della Consulta Femminile di Molfetta Gadaleta Caldarola e alla presidente della FIDAPA Sezione di Molfetta, Roselli.
Subito dopo autorità e pubblico si sono trasferiti nel Chiostro della Fabbrica di San Domenico, per la cerimonia di inaugurazione della mostra con il taglio dei nastri olimpici effettuato dalla Madrina Marinella Falca e la prima visita. L’esposizione, che ha chiuso i battenti domenica scorsa, è stata visitata anche da varie classi dell’Istituto Comprensivo Azzollini – Giaquinto guidate dalle docenti. A tutti gli alunni, molti dei quali hanno preso appunti e svolto un elaborato, è stato distribuito materiale illustrativo ed un questionario sul gradimento della mostra, che su iniziativa del locale Panathlon Club si è intanto trasferita a Potenza, dove sarà aperta fino al 20 ottobre nella Sala Mediafor, in via Roma.