“Senza i comitati provinciali del Coni muore lo sport sul territorio”



“La drastica cancellazione dei Comitati provinciali del Coni non è un problema di poltrone: il cuore della questione è che produrrebbe una catastrofe sul territorio, con l’abbandono dello sport di base, dello sport per tutti, delle attività sportive nelle scuole, di quelle per i diversamente abili, dei progetti di prevenzione sociale per i minori e via dicendo”. Il presidente del Coni Bari Eustacchio Lionetti, sintetizza così la posizione unanime dei Coni provinciali italiani, emersa nelle tre riunioni svoltesi a Milano, Bologna e Bari – per le Aree Sud, Centro e Nord – in cui i presidenti dei Comitati provinciali e regionali hanno analizzato l’empasse creatasi dopo l’annuncio dell’imminente soppressione degli organismi provinciali e l’assenza di strategie alternative.
“Il contrasto è di tipo culturale – aggiunge il presidente regionale Elio Sannicandro - tra la politica centralistica del Coni, basata sul concetto di sport d’elite, interessato esclusivamente alle grandi manifestazioni e al professionismo sportivo, mentre la nostra politica territoriale è basata sullo sport per tutti. Nelle regioni e nelle città d’Italia i Comitati decentrati del Coni hanno sempre lavorato per promuovere lo sport come strumento educativo e hanno spesso supplito alle carenze della scuola italiana in questo settore. A Roma invece immaginano lo sport come strumento di potere mediatico, promuovendo una politica autoreferenziale e priva di una seria connotazione formativa che faccia dello sport un fattore di crescita culturale e sociale”.
A parte le critiche sul metodo - di fatto una decisione presa dall’alto senza consultazione del territorio, e appresa attraverso la stampa - nelle tre riunioni sono state raccolte idee e proposte per disegnare un nuovo modello territoriale, oggetto di ulteriore confronto nella conferenza di tutti i presidenti del 4 novembre a Roma. Per poi puntare a un incontro tra i rappresentanti istituzionali dei Comitati presenti in Consiglio nazionale con i vertici del Coni, il presidente Petrucci e il segretario Pagnozzi, che trovi nuove soluzioni condivise sulla riorganizzazione territoriale.
“La notizia – conclude Lionetti – ha sorpreso tutte le comunità sportive locali, perché nulla dice in merito alle prospettive su tre aree tematiche: taglio dei costi e servizi erogati ai cittadini, ricerca di nuove risorse e prospettive di sviluppo. Proponiamo dunque di intervenire su tante altre aree di spreco, senza penalizzare il volontariato: i Comitati provinciali sono infatti animati da migliaia di volontari, ed i loro organi, Presidenti, Giunte e Consigli, non percepiscono alcuno stipendio o indennità diversamente dagli organi centrali a Roma”.