“Nella scuola primaria lo sport è il grande assente”

Il messaggio del Coni Puglia nel convegno su dieci anni di progetti attuati nelle scuole primarie pugliesi: in totale 75.000 ore di attività motoria, con 211.000 bambini e 1700 esperti coinvolti. Ma senza interventi strutturali, anche extrascolastici, non bastano per contrastare l’obesità del 35% dei bambini pugliesi. Se ne è discusso oggi a Bari, allo Stadio della Vittoria, durante la festa “Sport per Gioco” che ha coinvolto centinaia di bambini

 

 

“Alla fine, la sostanza è sempre quella: che sia a scuola o in orario extrascolastico, che sia sport oppure gioco, i bambini devono fare almeno due-tre ore al giorno di attività motoria. E sempre all’insegna del divertimento: la più naturale spinta motivazionale. Purtroppo, nella scuola primaria lo sport è il grande assente”. Messaggio chiaro e forte, quello del presidente Coni Puglia Elio Sannicandro, tirando le somme dell’evento dedicato dal comitato olimpico regionale ai bambini della scuola primaria, stamattina allo Stadio della Vittoria.
Un appuntamento doppio, anticipando nel capoluogo la Giornata Nazionale dello Sport di domani. Da un lato, dunque, le centinaia di bambini delle scuole primarie, festanti, immersi nel grande villaggio sportivo allestito sul prato dello Stadio, impegnati a provare decine di sport, giochi e animazioni. Dall’altro, a pochi metri, l’analisi dettagliata di dieci anni di progetti che il Coni ha portato in classi come quelle, e che annualmente sfociano proprio in questa festa finale. Attraverso il convegno Pratiche sportive e promozione della salute in età evolutiva, ospitato nel Granteatrino Casa di Pulcinella, il Comitato olimpico ha dunque offerto l’analisi dei monitoraggi che hanno accompagnato i propri progetti - all’insegna del binomio attività motoria e corretti stili di vita - condotti nelle scuole primarie pugliesi nell’arco dell’ultimo decennio.
Certo, i numeri parlano chiaro: nelle varie edizioni di “Giocosport 1…2…3…VIA!”, “Alfabetizzazione Motoria”, “SBAM!”, gli studi frutto della convenzione tra la Scuola Regionale dello Sport e il Corso di laurea in Scienze delle attività motorie e sportive di Foggia parlano di 75.000 ore di attività motoria; 211.000 bambini coinvolti; 1700 esperti laureati in scienze motorie impegnati. Oltre ai progetti estivi come Educamp, con quasi 18000 ragazzi, 1200 esperti e migliaia di ore investite in attività sportiva, e - solo su Bari - i primi tre anni dei City Camp: 500 bambini e 60 tra esperti Coni e tutor anglofoni.
Ma ciò non basta. “I nostri interventi nelle scuole - ricorda Sannicandro - aiutano, ma non possono risolvere il problema; lo fanno emergere con le sue specificità. Perché queste esperienze confermano che quelle due sporadiche ore di attività sportiva settimanale organizzata, a prescindere dalla tipologia, non incidono in maniera significativa su capacità e abilità motorie: anche il semplice e quotidiano gioco in cortile, purtroppo sempre più raro, rende di più. Non a caso dai risultati comparati emerge come il 35% dei bambini pugliesi sia a rischio ponderale”.
Il tema è stato sviscerato sotto vari aspetti, grazie a un parterre che ha visto susseguirsi interventi di varie professionalità: dai risultati delle esperienze più innovative ricordate dalle referenti del Coni Puglia Caterina Barberio e Anna Sirressi, ai contributi del docente Dario Colella dell’Ateneo di Foggia e della Dirigente scolastica Angela Di Santo. Per addentrarsi nella tavola rotonda con il caporedattore della Gazzetta del Mezzogiorno Gaetano Campione; il direttore di Epolis ed esperto di marketing sportivo Dionisio Ciccarese; il coordinatore Usp di Educazione Fisica per Foggia Domenico Di Molfetta; il docente dell’Ateneo barese Francesco Fischetti e il coordinatore provinciale antidoping FMSI Marco Majorano. Considerazioni comuni, l’esigenza di aumentare gli interventi per consentire più sport per i ragazzi creando sinergie tra i vari enti: Stato, Regioni, Coni, scuole.
Con almeno due obiettivi, secondo il Coni. Il primo: integrare sempre più attività motoria, educazione alimentare, interventi di riqualificazioni urbanistica come percorsi ciclabili e aree giochi, tenendo conto delle differenze (anche motivazionali) tra bambini e bambine e delle condizioni ponderali, cioè legate al peso. Il secondo: linee guida - e relative indicazioni metodologiche differenziate per sesso, età e peso - per la formazione degli operatori del settore, dal mondo scolastico al mondo sportivo.
A dar senso evidente al tutto, va ricordato lo scenario, mosso e colorato, di “Sport per Gioco”, organizzato in collaborazione con la Regione Puglia e il Comune di Bari, con la marea vivace di bambini accompagnati dalle famiglie che per tutta la mattina hanno corso e sgambettato, sotto la guida degli istruttori Coni, tuffandosi in una serie di discipline sportive, note e meno note: pallavolo, pallamano, taekwondo, karate, rowing, ciclismo, tennis, pallacanestro, badminton, rugby, sollevamento pesi, staffette e percorsi, oltre a danza, giochi d’animazione. E tanto altro “Sport per Gioco”.