SCUOLE REGIONALI DELLO SPORT DI CALABRIA E PUGLIA, FORMAZIONE A COSENZA
Nello scorso week-end il Corso di formazione in "Metodologia di allenamento e di insegnamento"
Grande partecipazione al Corso di formazione promosso ed organizzato dalle Scuole Regionali dello Sport della Calabria e della Puglia a Cosenza, presso la struttura alberghiera "Ariha Hotel", avviato nella giornata di venerdì 13 dicembre.
L’apertura dei lavori è stata riservata ai Direttori Scientifici delle Scuole Regionali di Calabria e Puglia, Demetrio Albino e Antonio Quarto che hanno fortemente creduto in questa iniziativa, intraprendendo il percorso formativo in sinergia con le altre realtà del Sud Italia, favorendo la costruttività del confronto.
Mai prima d’ora, infatti, le SRdS si erano unite muovendosi in coesione per puntare prepotentemente alla formazione di docenti ed esperti; questo rappresenta, senza ombra di dubbio, motivo d’orgoglio per chi crede nel cambiamento. Lo stare insieme, il confrontarsi e lo scambio continuo di idee non restano nell’astrattezza dell’utopia ma trovano concretezza in occasioni del genere.
La voglia di aggiornarsi resta quindi viva anche in prossimità delle feste natalizie, inorgogliendo ancor più, chi ha permesso di realizzare tutto questo, dai Presidenti dei Comitati Regionali della Calabria e della Puglia, Maurizio Condipodero e Angelo Giliberto, ai Segretari Regionali ed a i già citati Direttori Scientifici delle Scuole Regionali dello Sport.
Docenti ed esperti si sono immersi sin dal primo giorno di lezioni con percorsi specifici in "Metodologia di allenamento e di insegnamento", attraverso la professionalità di docenti qualificati dalla Scuola Nazionale dello Sport, continuando il proprio aggiornamento nelle giornate del 14 e 15 dicembre.
Durante la prima giornata di lavori il padrone di casa, il Presidente Condipodero, si è soffermato sul "desiderio di far squadra, di non arrendersi nei momenti di difficoltà, alimentando costantemente la voglia di crescere e crescere insieme, sia sul piano dirigenziale che sul piano tecnico, professionalizzando il contesto d’appartenenza, in nome dello sport".