Doppio appuntamento al Meta Health Club, dove alle 10 sarà premiato dal presidente del Coni Puglia Elio Sannicandro
Il nuoto conosciuto attraverso i suoi campioni. In quest’ottica sarà domani a Bari il campione di nuoto Leonardo Tumiotto, ospite della scuola nuoto del Meta Health Club. Alle ore 10 sarà salutato e premiato dal presidente del Coni Puglia Elio Sannicandro; Tumiotto sarà disponibile per foto, autografi e interviste con stampa e Tv; mentre nel pomeriggio dalle ore 16 incontrerà i ragazzi della Scuola Nuoto.
Leonardo Tumiotto - noto anche per la sua partecipazione alla sesta edizione del reality show L'Isola dei Famosi - ha debuttato nella Nazionale italiana nel 2001 agli Europei giovanili di Malta. Ha vinto il suo primo titolo italiano nei 400 m agli invernali del 2003, e il secondo sempre agli invernali ma nei 200 m. Ha partecipato agli Europei in vasca corta del 2005 a Trieste, e nel 2006 ai campionati europei di Budapest e agli Europei in vasca da 25 metri ad Helsinki, dove è entrato in finale nei 200 m misti arrivando quinto. La sua ultima presenza in Nazionale è stata alla XXIV Universiade di Bangkok nel 2007.
Il 16 aprile appuntamento anche a Bari, all’Arena della Vittoria
Mercoledi 16 Aprile 2014 l’ALT - Associazione Lotta alla Trombosi indice la III Giornata Nazionale Lotta alla Trombosi. L’evento verrà organizzato in sei città italiane ed avrà come motto #ALTpigrizia.
A Bari la III Giornata Nazionale Lotta alla Trombosi ha il sostegno del Coni Puglia, e si svolgerà presso l’Istituto dei Medicina dello Sport all’Arena della Vittoria e coinvolgerà oltre 100 studenti della città. L’evento sarà inserito nel contenitore Sport Modello di Vita. L’organizzazione scientifica sarà curata dalla Prof.ssa Paola Giordano e dal Dott. Giuseppe Lassandro (ematologi pediatri presso la Clinica Pediatrica “Federico Vecchio” dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico di Bari) in collaborazione con il Dott. Domenico Accettura (presidente regionale della Federazione Medico Sportiva Italiana).
Gli studenti dopo una breve lezione teorica su trombosi (relatrice la Prof.ssa Paola Giordano Clinica Pediatrica “Federico Vecchio” dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico di Bari), su obesità (relatore il Prof. Luciano Cavallo, Direttore del Dipartimento di Scienze e Chirurgie Pediatriche dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico di Bari) e sul primo soccorso sportivo (relatore il Dott. Loris Cristofoli, rianimatore iscritto all’Associazione Medico Sportiva di bari) si recheranno sul prato dell’Arena per dire #ALTpigrizia attraverso i giochi organizzati dalla Federazione Italiana Badminton, dalla Federazione Italiana Judo,Lotta,Karate ed Arti Marziali e dalla Federazione Italiana Pallavolo.
Le malattie cardiovascolari da trombosi si chiamano infarto, ictus, embolia trombosi venosa ed arteriosa e sono la prima causa di morte e di grave invalidità nei paesi industrializzati. Ogni anno 180 mila italiani muoiono di malattie cardio e cerebrovascolari (60 mila uomini e 120 mila donne).
Un meccanismo complesso e delicato consente di mantenere l’equilibrio fra la tendenza del sangue a coagulare e la necessità dello stesso di rimanere fluido. Tuttavia, se questo equilibrio si rompe e prevale la coagulazione, si possono formare dei trombi, ossia dei coaguli di sangue, che possono arrivare a ostruire completamente i vasi sanguinei, arrestando il flusso del sangue e quindi bloccando il trasporto dell'ossigeno ai vari organi del corpo. Quando questo fenomeno si verifica in un organo, in cui ogni cellula è di vitale importanza, come il cuore e il cervello, si va incontro a episodi clinici molto gravi, come l’Infarto cardiaco e l’Ictus cerebrale. Se il fenomeno è contenuto o colpisce organi non vitali causa malattie, che possono rivelarsi altrettanto gravi, quali Trombosi venosa profonda degli arti, Trombosi della vena porta e Infarto intestinale. Se invece il trombo si rompe, qualche frammento può raggiungere i polmoni e provocare un'Embolia polmonare.
La principale causa della Trombosi è l'aterosclerosi. Si tratta di un processo che porta alla formazione di placche sulle pareti di vene e arterie, che tendono quindi a restringersi, facilitano la formazione di coaguli di sangue (i trombi), fino all'occlusione completa del vaso stesso. Il sangue non può più defluire e si ha così un evento trombotico. Conoscere i fattori di rischio che tendono ad accelerare il fenomeno dell'aterosclerosi rappresenta il primo passo per prevenire le malattie cardiovascolari.
I rischi possono essere raggruppati in due macro categorie:
• fattori di rischio generici, legati allo stile di vita: ipertensione, uso della pillola anticoncezionale, elevati livelli di grassi nel sangue, eccesso di peso, fumo di sigarette e vita sedentaria.
• fattori di rischio specifici: alterazioni quantitative delle proteine coinvolte nel processo della coagulazione.
Per prevenire le malattie cardiache bisogna scegliere uno stile di vita sano.
Alimentazione
• I vantaggi delle fibre: regolarizzano l'intestino, ma non solo; abbassano i livelli di colesterolo e aiutano a mantenere sotto controllo gli zuccheri, riducendo il rischio di sviluppare il diabete. Le fibre sono dunque preziose alleate contro le malattie cardiovascolari.
• Come perdere i chili in eccesso e come mantenere il peso? Quali cibi mangiare e quante calorie possiamo consumare ogni giorno? Il grasso in eccesso sull'addome corrisponde a grasso intorno al cuore ed è pericoloso per la nostra salute poiché ci espone al rischio di andare incontro ad una malattia cardiovascolare. La piramide alimentare di Mayo Clinic offre qualche consiglio!
• Saper leggere le etichette dei cibi aiuta a fare le scelte giuste per la salute! Conoscere i valori nutrienti contenuti nei cibi che acquistiamo è importante soprattutto per chi è iperteso, per chi ha il colesterolo alto, per chi è a dieta, ma anche per chi, semplicemente, vuole scegliere i cibi più sani.
Attività fisica
• La frequenza cardiaca: quando ci muoviamo il cuore batte più del normale. E' bene dunque conoscere la frequenza dei propri battiti. Mayo Clinc mette a disposizione uno strumento per calcolarla.
• Mantenere l'equilibrio è importante perché aiuta a prevenire le cadute. Attraverso semplici esercizi, che possono essere praticati ad ogni età, manteniamo in forma il corpo e in salute il cuore.
L’Italia trionfa nella gara a squadre di sciabola maschile contro la Russia. Decisivo l’apporto dei due atleti dauni
La scherma pugliese sul tetto del mondo. Oro storico per l’Italia nella sciabola maschile a squadre Under 20 ai mondiali di Plovdiv, in Bulgaria. Un assalto palpitante, combattuto punto a punto fra due squadre, quella italiana e quella russa, che al momento rappresento quanto di meglio esiste sul pianeta sciabola maschile, tanto a livello Junior quanto a livello Senior. Ne è uscito un 45-41 avvincente, che alla fine dei giochi ha premiato il quartetto azzurro, formato da due pugliesi, i dauni Francesco D’Armiento (Fiamme Gialle, in foto) e Francesco Bonsanto (Club Scherma S. Severo), dal romano Leonardo Affede e dal napoletano Luca Curatoli. E’ il primo titolo Mondiale per l’Italia Under 20 da quando la gara a squadre di sciabola maschile è stata introdotta nel programma iridato. E a riscrivere la Storia sono stati questi ragazzi, a cui l’Italsciabola guarda come il futuro e la continuità di una tradizione.
Una vera e propria cavalcata trionfale la loro, iniziata agli ottavi di finale contro Hong Kog (45-28) e proseguita poi con la vittoria sul fil di lana contro i fortissimi tedeschi, piegati 45-43. Agile anche la vittoria sul Canada (45-36), mentre della finale si è già detto. Della gran partenza di Curatoli che chiude il primo parziale sul 5-1, della rabbiosa reazione di Trushakov che vince 8-5 il suo mini-assalto con D’Armiento, della furiosa battaglia punto a punto infuriata per sette periodi con le due squadre a staccarsi e riprendersi fino al 40-38 Russia con cui si è arrivati al redde rationem finale: è qui che sale in cattedra Curatoli, che fulmina con un parziale di 7-1 Trushakov e manda in cielo l’Italiasciabola. Argento per la Russia, bronzo per gli Usa.
Grande partecipazione di pubblico alla conferenza organizzata dal Panathlon Club Molfetta. Che col Comune ha sottoscritto un protocollo di collaborazione
Una serata intensa e ricca di testimonianze quella organizzata dal Panathlon Club Molfetta nei giorni scorsi nell’Aula Consiliare G. Carnicella di Molfetta, con la Conferenza dibattito sul tema “Pietro Mennea: un uomo, un campione, un mito”.
L’ascolto dell’inno olimpico, dell’inno europeo e dell’inno italiano ha dato il via alla manifestazione seguito dal saluto del Presidente Mimmo Valente alle molte autorità presenti a cominciare da quelle comunali: l’Assessore allo Sport Serena la Ghezza, in rappresentanza del Sindaco Dott. Paola Natalicchio assente per altri impegni istituzionali, il Presidente ed il Vice Presidente del Consiglio Comunale Nicola Piergiovanni e Saverio Patimo.
Per continuare poi con le autorità panathletiche e sportive, quali l’Avv. Oronzo Amato, Segretario Nazionale del Distretto Italia e Governatore dell’’Area 8^ Puglia-Calabria-Basilicata, il Delegato Provinciale Barletta-Andria-Trani Dott. Isidoro Alvisi, il M.d.S. Rag. Sergio Gervasio, già Governatore dell’Area 8^, il Presidente Provinciale CSAIN P.I. Domenico de Candia, il Past President del Panathlon Club di Bari Dott. Franco Leccese.
Presenti anche alcuni club services di Molfetta come il Rotary Club, con il Past President Dott. Vito Valente, ed il Club UNESCO, con il Consigliere Sig.ra Eny Camporeale; per le società sportive erano presenti l’Olimpia Club con il Presidente Gigino de Lillo e l’ASD Pallacanestro Molfetta con il Direttore Sportivo Prof. Franco Gesmundo.
Il lungo ma necessario prologo dei saluti è continuato con la presentazione dei relatori Dott. Angelo Giliberto, Presidente Regionale FIDAL e Vice Presidente Vicario del Comitato Regionale CONI, ed il Dott. Stefano Savella, Direttore rivista web “Puglia Libre.Libri a km. zero” ed autore del libro “Soffri ma sogni. Le disfide di Pietro Mennea da Barletta“, ai quali si è aggiunto a sorpresa all’ultimissima ora, superando il dolore per una costola rotta a seguito di infortunio, il Prof. Franco Mascolo, autentico maestro di sport e di vita e primo allenatore di Pietro Mennea.
Infine, un saluto al giornalista Dott. Gustavo Delgado, all’Avv. Gregorio de Palma al Dott. Corrado Minervini, nonché ai cugini dell’olimpionico residenti a Molfetta Giacomo, Giuseppe, Erika e Rosanna Mennea, tutti testimonials di eccezione della vita sportiva e privata di Pietro Mennea.
Dopo i saluti Valente ha commemorato due sportivi molfettesi recentemente scomparsi: il Prof. Mauro Zaza ed il Prof. Enzo Zaza.
Con Il Prof. Mauro Zaza è venuto meno un grande panathleta: socio del Club dal 1980, è stato Consigliere negli anni 1986-87, assumendo la presidenza dal 1988 al 1991 e successivamente ricoprendo gli incarichi di Past President e di Presidente del Collegio Arbitrale.
A distanza di pochi giorni ci ha lasciato un altro sportivo, il Prof. Enzo Zaza, docente di scienze motorie che, formalmente, non era un panatheta, ma sicuramente lo è stato di fatto nell’esercizio della professione e nella scuola di calcio, che è stata una autentica scuola di vita per tantissimi ragazzi.
Dopo l’osservanza di un minuto di raccoglimento, si è dato inizio alla Cerimonia di sottoscrizione del Protocollo d’intesa tra il Comune ed il Panathlon Club Molfetta.
E’ intervenuta quindi l’Assessore allo Sport Serena la Ghezza: “Mi sento molto piccola – ha detto - nei confronti delle prestigiose personalità presenti nella sala. Sono orgogliosa e felicissima di sottoscrivere a nome del Sindaco Paola Natalicchio, impegnata in un’altra riunione, e dell’intera Amministrazione, il Protocollo d’intesa proposto dal Panathlon Club ed approvato dalla Giunta con Delibera n. 41 del 12 febbraio u.s.: questo è solo un primo step”.
La parola è passata poi al Presidente del Consiglio Comunale Nicola Piergiovanni il quale ha ringraziato il Vice Presidente Saverio Patimo per aver commemorato Pietro Mennea in una seduta pubblica e per aver formulato la proposta di intestargli una strada. “Mennea è stato – ha detto Piergiovanni - un atleta operaio che ha saputo rappresentare al meglio la nostra terra: ricordarlo è il minimo che possiamo fare per lui”.
Apposte le firme dal Presidente Valente e dall’Assessore allo Sport la Ghezza, si è entrati nel vivo della serata iniziando la Conferenza con la visione di due filmati su Pietro Mennea riguardanti uno stralcio di intervista e la vittoria olimpica di Mosca, a cui sono seguiti gli interventi dei relatori.
E’ intervenuto per primo il Presidente Regionale della FIDAL Dott. Angelo Giliberto. “E’ difficile – ha detto – parlare di Mennea dopo aver visto i filmati. Devo dire che il 21 marzo dello scorso anno ero a Roma alla FIDAL con il Presidente Federale Giomi quando fu informato dal Presidente Nazionale del CONI Malagò sulla dipartita di Mennea. Fu un momento drammatico per l’atletica e per il Presidente Giomi che poco tempo prima aveva chiesto di svolgere il ruolo di testimonial nelle scuole a Mennea che però si era riservato di farlo in un momento successivo perché evidentemente non stava bene. Mennea è stato un grande campione ma anche un grande uomo. Ha smesso disgustato perché aveva capito che lo sport non era più pulito ed ha utilizzato il resto della sua vita nelle scuole ribadendo sempre che si può fare sport senza assumere sostanze dopanti”.
All’intervento di Giliberto è seguito quello del secondo relatore, il Dott. Stefano Savella autore del libro su Mennea. “Anch’io mi sento piccolo piccolo – ha detto - di fronte a tante personalità della nostra terra presenti stasera in questa Sala. C’è più di una ragione che mi ha spinto a scrivere un libro su Pietro Mennea: c’erano diverse vite da raccontare, oltre quella sportiva, ed inoltre anch’io, nato dopo la vittoria olimpica di Mosca, sono di Barletta. Per noi ragazzi Mennea è stato un mito perché avevamo visto le sue vittorie attraverso i filmati d’epoca e non direttamente. A Barletta la pista di atletica esiste e resiste grazie all’impegno di Mennea: è necessario conservare il patrimonio delle strutture sportive per i ragazzi”.
E’ arrivato quindi il turno del Prof. Franco Mascolo, preparatore atletico del campione olimpico dal 1965 al 1974. “Sono molto contento di essere qui stasera perché la città di Molfetta è stata sempre presente nei nostri cuori. Ricordo che Pietro Mennea si è incontrato anche con Giosuè Poli ricevendone l’incoraggiamento a fare sempre meglio. Ed è partito proprio da Molfetta il lancio di Pietro Mennea nel 1968, quando in una gara regionale in cui gareggiava l’atleta Maurizio De Giorgi di Lecce, che era riuscito sempre a vincere su Mennea, sforzai Pietro ad avere fiducia in sé stesso ed a non avere paura: il risultato fu che Pietro riuscì a battere De Giorgi e da quel momento è partita la sua carriera.”
A seguire, l’intervento del noto giornalista televisivo Dott. Gustavo Delgado. “Ho frequentato molto Molfetta in veste di giornalista della RAI e di Telenorba – ha detto Delgado – e posso dire di aver goduto dell’amicizia di Pietro Mennea. Ma veniamo a quella sera di agosto del 1980 a Mosca davanti a 100 mila persone. Era la mia prima olimpiade con i giornalisti della RAI diretti da Guglielmo Moretti: tutti avrebbero voluto intervistare Mennea in caso di vittoria e Moretti invece incaricò me di fare l’intervista Subito dopo la vittoria di Mennea dal fossato laterale alla pista scattai verso di lui con il pesante registratore, e prima che fosse prelevato per il controllo antidoping, gli arrivai addosso, lo presi per il braccio e lo trascinai davanti al regista russo il quale mi diede solo due minuti di tempo, anziché i tre previsti, per intervistare Pietro. Tornai in albergo dispiaciuto, ma ebbi la sorpresa di trovare Moretti e tutti i giornalisti italiani ad aspettarmi con una bottiglia di champagne perché la televisione russa aveva mandato in onda anche il mio inseguimento di Mennea”.
Altro invitato d’eccezione è stato l’Avv. Gregorio de Palma, già atleta mezzofondista della Polisportiva Landolfi e già Presidente Regionale della FIDAL. ”Scusate l’emozione – ha detto de Palma - perché con Pietro ho vissuto momenti felici e di amarezza. Era duro, ferreo, capace di grandi sacrifici ed ha costruito la sua psiche. E’ importante parlare dell’uomo da anteporre al campione ed al mito come giustamente è stato fatto nel tema della Conferenza di stasera. Era un contestatore nato perché voleva vincere sempre. Mennea, oltre che raggiungere i più alti livelli nello sport, ha conseguito altri grandi traguardi che solo lui poteva raggiungere. Insieme abbiamo fatto una grande battaglia di politica sportiva puntando alla presidenza nazionale della FIDAL: eravamo quasi alla fine della campagna elettorale, ma ad un certo punto Pietro ritirò la candidatura perché aveva capito di non avere i voti della Puglia e quindi mi disse che preferiva rinunciare alla candidatura. Questa è stata la sua unica sconfitta”.
E’ stato quindi il turno del Dott. Corrado Minervini, già atleta della Polisportiva Landolfi. “Il filo conduttore della vita di Pietro - ha detto Minervini - è stata la sua capacità di reagire ad ogni sconfitta. Un esempio per tutti. Nel mese di giugno 1968 in Coppa Italia allo Stadio della Vittoria di Bari fu battuto per ben tre volte da Maurizio De Giorgi di Lecce che nell’aspetto e nella struttura ricordava il velocista russo Valery Borzov. A distanza di pochi mesi ai Campionati Regionali Allievi di Molfetta nella gara dei 300 metri Pietro si ritrovò di fronte De Giorgi: ebbene, partì con una determinazione ed una grinta che nessuno avrebbe attribuito ad un ragazzo di sedici anni ed arrivò letteralmente stremato al traguardo con 5/10 di vantaggio! Auspico una medaglia per commemorare Mennea: sarebbe bello eternare nel bronzo l’effige e le gesta di Mennea”.
E’ poi intervenuto in rappresentanza dei familiari di Pietro Mennea il cugino Mimmo Mennea. “Ringrazio il Panathlon per aver organizzato la manifestazione e per aver invitato la famiglia Mennea. Vedo con piacere che ricordate Pietro con simpatia e con grande affetto. Personalmente mi dispiace di non aver potuto essergli vicino durante la sua carriera sportiva perché ero in marina. Mi diceva sempre che voleva diventare qualcuno e sfondare nell’atletica leggera: ed è quello che ha fatto. Sono veramente contento per la serata e ringrazio tutti quanti”.
Infine ha preso la parola l’Avv. Oronzo Amato.”Esprimo all’Assessore allo Sport Serena la Ghezza il compiacimento del Distretto Italia del Panathlon International – ha detto Amato - per l’accordo di collaborazione ed il protocollo d’intesa stipulato in pochi mesi dall’Amministrazione Comunale e dal Panathlon Club di Molfetta. Per quanto riguarda il tema della conferenza di questa sera devo dire che un campione nasce campione; poi però bisogna allenarsi, allenarsi ed allenarsi ancora. Occorre avere fame di riscatto e di vittorie: ed è su questa fame che Mennea ha costruito la sua grandezza”.
A conclusione della lunga serata il Presidente del Panathlon Club Mimmo Valente ha donato una targa ai relatori Dott. Angelo Giliberto Dott. Stefano Savella e Prof. Franco Mascolo, mentre ha consegnato il guidoncino del Club ai testimonials Dott. Gustavo Delgado, Avv. Gregorio de Palma, Dott. Corrado Minervini e Mimmo Mennea.
Dall’11 al 13 aprile, manifestazione nazionale organizzata dall’ASD Circolo Tennistavolo Mofetta
Torna la Coppa delle Regioni Under 14 di Tennistavolo, la cui 34^ edizione è in programma a Molfetta, dall'11 al 13 aprile, nel Palazzetto dello Sport “Panunzio”di Via Giovinazzo. La Federazione Italiana Tennistavolo per il dodicesimo anno consecutivo ha affidato all’ASD Circolo Tennistavolo Mofetta l'organizzazione della manifestazione nazionale, riservata alle rappresentative Under 14 di tutte le regioni italiane e della Repubblica di San Marino.