Il talento salentino ha conquistato il titolo a Napoli
Antonio Carafa ha vinto l’oro ai Campionati Italiani Junior di pugilato che si sono conclusi domenica scorsa a Napoli, salendo sul tetto d’Italia con i colori della “Be Boxe” di Copertino di Francesco Stifani. Originario di Ugento, classe 1990, in finale ha avuto ragione di Daniele Oggiano conquistando così il titolo tricolore nella categoria -54 kg.
Dopo l’escalation di vittorie ottenute nelle tre giorni tenutasi in terra campana, il boxeur salentino si è imposto ai punti al termine di un match che si è snodato sulla distanza delle tre riprese da due minuti l’una. Prima della finalissima contro il sardo Oggiano, il piccolo Carafa aveva battuto il piemontese Christian El Badaoui e il toscano Simone Rao, aprendosi così la strada verso l’atto decisivo della kermesse. L’ugentino è stata accompagnato all’angolo dai tecnici federali Francesco Stifani e Salvatore Carafa nell’ambito di una manifestazione che ha visto confrontarsi ben 89 atleti. La competizione, indetta dalla Federazione Pugilistica Italiana, è stata organizzata dal Comitato Regionale FPI Campania e dalla Asd Napoli.
«Voglio ringraziare tutti coloro che sono stati sempre al mio fianco – ha detto il nuovo campione iridato al termine della spedizione napoletana –. Un ringraziamento speciale va a mio padre Salvatore che ha sempre creduto in me e al maestro Stifani che mi ha guidato fino al raggiungimento di questo grande risultato».
Presente anche la società di calcio del Bari, col vice presidente Romeo Paparesta
In una serata di festa densa di emozioni e di divertimento, i campioni del basket in carrozzina dell'HBari2003 si sono presentati alla città e agli organi di informazione. Tanta gente ad assistere all'evento della squadra barese, al completo circondati dai propri operatori,tecnici, volontari, assistenti, operatori sanitari e dai medici del nostro gruppo.
Alla presenza di autorità dello sport e della politica, il presidente dell'associazione, Gianni Romito ha presentato i programmi per la stagione agonistica 2015/16, partendo dalla presentazione degli atleti per giungere alla descrizione delle ambizioni un gruppo molto coeso ed affiatato che quest'anno, grazie alla crescita dei giovani e alla presenza di un fuoriclasse come Florent N'Gorant, non nasconde di ambire alla partecipazione ai play off e quindi puntare alla seria A. La squadra ha ringraziato lo sponsor " Ferrotramviaria per lo sport" e il ringraziamento particolare Gianni Romito lo destina al presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Puglia, Antonio Castorani sempre vicino ai progetti del club.
A questo si aggiunge l'attività sportiva svolta a favore dei disabili mentali, in collaborazione con l'associazione Volare Più In Alto, che nell'ultimo anno ha visto aumentare considerevolmente il numero degli iscritti, segno della serietà del lavoro svolto e della necessità, sul territorio di iniziative di questo tipo, ancora unica nel sud Italia e che li vedrà impegnati sino a fine maggio. Le dichiarazioni di alcuni genitori dei ragazzi che pubblicamente hanno ringraziato l'associazione HBari2003 e Volare Più In Alto per l'aiuto che destina alle famiglie e soprattutto ai ragazzi.
Alla serata, condotta col solito brio dal giornalista Enzo Tamborra, da sempre molto vicino all'HBari2003, ha partecipato la società di calcio del Bari, rappresentata dal vice presidente Romeo Paparesta - visibilmente emozionato - dal calciatore Di Noia e dal sig. Cellamare, responsabile delle attività sociali del Bari calcio; con loro l'assessore allo Sport della Regione Puglia Raffaele Piemontese, che ha dimostrato la sua grande attenzione allo sport per le persone disabili; Pierfrancesco Romanelli in rappresentanza del CONI Puglia; il consigliere del III° Municipio, Giuseppe Manzari, il presidente del II Municipio Andrea Dammacco e il consigliere Fabrizio Romito, che ha fatto gli onori di casa.
Tutti gli invitati hanno vissuto intensi momenti di commozione alla visione dei filmati sulle attività svolte dai ragazzi con disabilità mentale e di grande meraviglia di fronte alle capacità tecniche e fisiche dei giocatori di basket in carrozzina.
Per tutti, l'associazione ha riservato delle targhe ricordo in segno di riconoscenza per quanto da loro svolto a favore dei suoi associati.
Un momento di particolare gioia è stato vissuto all'annuncio da parte di Romeo Paparesta che il 5 dicembre, in occasione della gara interna contro l'Ascoli, tutti i tesserati dell'HBARI 2003 saranno ospiti allo stadio San Nicola del Bari 1908.
Grande assente alla serata, il Comune di Bari. A questo proposito, il presidente dell'HBARI 2003, appoggiato da tutti gli iscritti all'associazione, ha dichiarato che inizierà una vera e propria campagna, condotta in tutti i modi, perché a Bari e in tutta la Città Metropolitana le persone diversamente abili vedano riconosciuti i propri diritti e non vengano trattati come un'appendice piuttosto fastidiosa della società cui elargire solo elemosine.
Prossimo appuntamento con i campioni del basket in carrozzina dell'HBARI 2003, il 28 novembre alle ore 18.00 al PalaLaforgia del Quartiere San Paolo, per la prima gara interna del Campionato Nazionale di Serie B, contro la squadra del Termoli.
In foto: dietro la squadra, Pierfrancesco Romanelli ritira un riconoscimento per il Coni Puglia.
Oro, argento e bronzo, rispettivamente per i brindisini Vito Dell’Aquila, Francesca Radaelli e Attilio Ventola
Il Campionato europeo juniores svoltosi a Daugavpils, in Lettonia, dal 23 al 25 ottobre, ha regalato forti emozioni al Taekwondo brindisino e pugliese. Infatti, i nostri tre atleti nazionali, Vito Dell’Aquila, Francesca Radaelli e Attilio Ventola, sono ritornati con un bottino importante – rispettivamente oro, argento e bronzo - anche per la nazionale, classificatasi al secondo posto assoluto nel medagliere per nazioni subito dopo una forte Russia. Un risultato, questo, più che lusinghiero che conferma la FITA – Federazione Italiana Taekwondo, ai vertici del Taekwondo europeo e mondiale.
Dopo soli quattro raduni con la nazionale italiana, i nostri atleti vengono scelti per rappresentare l'Italia a questo campionato europeo 2015, non deludendo di certo le aspettative dei C.T. azzurri.
Vito Dell'Aquila, atleta della "A.S.D. New Marzial Mesagne" del Maestro Roberto Baglivo conquista una splendida medaglia d'oro alla sua prima esperienza da Junior, sbaragliando gli avversari vincendo per superiorità su molti di loro ed anche con forti distacchi di punteggio. Da ricordare che Vito è anche detentore del titolo mondiale nella categoria Cadetti, titolo conquistato proprio quest’anno dall’atleta mesagnese. L’altra atleta della ASD New Marzial è Francesca Radaelli, veterana della nazionale juniores, che conquista una splendida medaglia d'argento dopo aver eliminato atlete forti. Il bronzo va ad Attilio Ventola della "Taekwondo Gold Team" di Brindisi del Maestro Marco Cazzato.
Anche Attilio, alla sua prima esperienza con la nazionale, porta a casa una medaglia di bronzo che pesa nel bottino finale di questo tiratissimo campionato europeo. Medaglia meritatissima e appagante, in parte, che arriva dopo tanti sacrifici.
“Da Delegato FITA BR non posso che congratularmi con questi nostri fantastici ragazzi che rappresentano degnamente sia la Provincia di Brindisi che la Puglia in quelle parti del mondo dove la stessa nazionale è impegnata nei vari Campionati e Tornei. Siamo sulla strada giusta per poter proporre valide continuazioni agli splendidi risultati agonistici come quelli raggiunti dal mesagnese Carlo Molfetta, Campione olimpico a Londra 2012”.
In foto, da sinistra Ventola, Radaelli e Dell'Aquila.
In Fiera del Levante, padiglione della Regione Puglia. Domani mattina cicloturistica da Giovinazzo in Fiera guidata dal campione mondiale Maurizio Fondriest
“Muoversi in bici: salute, sviluppo, economia, ambiente” è il tema della due giorni di lavoro in programma a Bari oggi e domani, nella sala conferenze della Regione Puglia, nel padiglione 152 della Fiera del Levante.
L’evento è organizzato dall’assessorato alle Infrastrutture e Mobilità della Regione, in occasione e a supporto del Salone specializzato della bicicletta “BIP – Bici in Puglia 2015”, in programma a Bari all’interno del quartiere fieristico – padiglione 19 – da oggi fino al 1° novembre prossimi, per iniziativa della società SNIM Srl.
I lavori prevedono una sessione internazionale nella mattinata di oggi e, a seguire, tre tavole rotonde con le istituzioni locali e regionali e con gli stakeholder.
L’evento rappresenta un’occasione per affrontare, con il supporto dei protagonisti internazionali e regionali, tutti gli aspetti riguardanti l’utilizzo della bicicletta: locomozione, turismo, salute, sport, ambiente.
Tra i principali argomenti del convegno internazionale: i risultati del primo incontro sulla mobilità ciclistica dei Ministri dei Trasporti dei Paesi dell’Unione Europea in occasione del Semestre Europeo presieduto dal Lussemburgo; il punto di vista dell’Organizzazione Mondiale della Sanità su mobilità ciclistica e trasporti, salute e ambiente; il Piano della mobilità ciclistica della città metropolitana di Nantes; Olanda, paese delle biciclette; i benefici economici del cicloturismo e la rete EuroVelo.
Testimonial dell'iniziativa Maurizio Fondriest (campione mondiale di ciclismo), che sabato mattina guiderà un numeroso plotone di ciclisti amatori che partirà da Giovinazzo per arrivare in Fiera al convegno, a cui parteciperanno anche il ct della nazionale di ciclismo Davide Cassani e il presidente del Coni Puglia Elio Sannicandro.
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Scarica la locandina della cicloturistica.
Infotel: 320 0313836
Sul Corriere del Mezzogiorno di oggi un intervento del presidente del Coni Puglia Elio Sannicandro
Di seguito l'intervento del presidente del Coni Puglia, Elio Sannicandro, pubblicato sul Corriere del Mezzogiorno di oggi. Una panoramica sul momento contraddittorio che sta vivendo il settore. A cominciare dal ruolo chiave della programmazione da parte delle istituzioni, finora di fatto trascurata.
Lo sport rappresenta un mondo complesso che sta mutando la sua fisionomia anche in relazione ai sostanziali cambiamenti sociali degli ultimi decenni. Si registra una forte crescita del numero di praticanti non solo a livello agonistico ma anche e soprattutto a livello amatoriale nelle molteplici accezioni di “sport per tutti” – con l’inclusione di fasce sia sociali sia d’età molto ampie – e sport per il tempo libero. Le analisi socio-demografiche evidenziano come lo sport abbia allargato la sua base anche grazie ai mass-media e all’aumento della sensibilità per il benessere individuale, per l’ecologia e la sostenibilità ambientale e il miglioramento della qualità della vita. I parametri di “sportività” sono fortemente legati al benessere economico e al livello culturale della popolazione. Infatti il Nord Europa registra un numero di praticanti sportivi notevolmente superiore all’Italia e, nel nostro Paese, le regioni del Sud sono svantaggiate rispetto a quelle del Nord.
Nonostante la forte crescita qualitativa e quantitativa dello sport, si manifestano forti criticità influenzate anche dai contesti territoriali. Se il numero di praticanti sportivi è aumentato mediamente in Italia dal 5% al 30% negli ultimi 50 anni, parallelamente, il cambiamento del lavoro umano (da quello agricolo e industriale a quello in casa), la terziarizzazione della società post-industriale e il conseguente cambiamento degli stili di vita hanno determinato un incremento spaventoso di “popolazione sedentaria”, cioè di persone che non fanno alcun tipo di attività fisica o motoria. Questo fenomeno si manifesta anche per i bambini e i ragazzi ed è un problema epocale mai registrato nelle precedenti generazioni. A fronte di un bambino che fa sport in forma continuativa ce ne sono almeno altri due che non praticano alcuna attività o comunque si “muovono” in maniera del tutto insufficiente. Una giusta dose di sport o in generale attività ludica e motoria dovrebbe occupare tutti i bambini (dai 5 ai 14 anni) almeno per 2-3 ore al giorno. Anche in età adulta l’attività motoria dovrebbe essere quotidiana e integrata con corrette abitudini alimentari.
Dagli studi scientifici recentemente presentati proprio qui in Puglia, sulla base di analisi svolte negli ultimi 10 anni a cura del CONI e dell’Università di Foggia, risulta che oltre il 50% dei bambini è in sovrappeso con una serie di problemi collaterali dovuti a scarso coordinamento motorio e basse capacità muscolari. La carente attività ludica e motoria in tenera età, unitamente a un eccesso nell’uso di giochi elettronici, computer e TV, hanno creato una carenza generale psico-motoria nelle nuove generazioni che sta diventando un’emergenza sociale, per cui l’avviamento alla pratica sportiva diventa un’esigenza imprescindibile e urgente.
A fronte di tale emergenza le istituzioni sono del tutto ferme e sembrano non aver chiaro lo scenario negativo che potrebbe comportare un decadimento della qualità della vita delle prossime generazioni e un incremento vertiginoso della spesa sanitaria. In particolare sono in grande crescita le patologie cardiovascolari e del metabolismo (primo fra tutte il diabete) per non parlare dell’incremento dell’obesità con conseguenti patologie gravissime e pesanti conseguenze psicologiche e sociali.
Lo Stato non si rende conto del problema, la Scuola italiana è l’unica al mondo in cui di fatto non si fa sport nella scuola primaria, mentre nella scuola secondaria l’educazione fisica viene considerata una cenerentola da docenti, studenti e genitori. Le Regioni si arrabattano ma sostanzialmente fanno ben poco; i Comuni, tra tagli ai bilanci e burocrazia imperante, non riescono a supplire alle mancanze strutturali (impianti sportivi e sostegno alle società sportive). A questo si aggiunga la scarsa preparazione dei funzionari pubblici e degli amministratori sul tema dello sport e della gestione degli impianti sportivi, che rende sempre più complicato e insostenibile un sistema basato essenzialmente sulle 100.000 società sportive dilettantistiche italiane, ovvero su un tipo di organizzazione volontaria e spontanea, sotto l’egida del CONI e comprendente le Federazioni e gli Enti di promozione sportiva.
Lo sport pugliese, nel panorama nazionale, si distingue nonostante debba combattere con le carenze strutturali che continuano a penalizzare il Sud e a cui lo Stato e lo stesso CONI non rispondono adeguatamente. Infatti anziché impegnarsi e investire maggiormente nelle regioni svantaggiate, in Italia avviene esattamente il contrario: in ambito sportivo si “premiano” i numeri e i risultati migliori che, ovviamente, sono prevalenti dove c’è più ricchezza, benessere e un sistema produttivo più forte.
In Puglia abbiamo delle “isole” di eccellenza che dimostrano l’esistenza di potenzialità molto maggiori se avessimo pari opportunità rispetto ad altre regioni italiane. Tali aree con forti capacità sportive sono caratterizzate dalla presenza di persone, dirigenti e tecnici sportivi, tradizione e molta passione consolidatasi nel tempo: la pallamano a Conversano e Fasano, la pallavolo a Castellana, Gioia e Molfetta, il taekwondo a Mesagne, la pallacanestro a Brindisi, Taranto e Bari per la femminile, l’hockey e la ginnastica ritmica a Giovinazzo, il tiro con l’arco a Barletta, il tiro a segno a Candela e così via. Sono tante le discipline con punte di eccellenza legate a singole società sportive o personaggi che hanno consolidato una tradizione particolare, come a Bari per la pallanuoto, gli sport remieri, la lotta e il karate ecc…
A livello giovanile la Puglia è presente con eccellenze in molte discipline, dal nuoto all’atletica, dalla ginnastica al tennis così come in tanti sport di combattimento come karate, lotta, judo e taekwondo o in tanti sport di squadra. Vantiamo palmares di altissimo livello tra i ragazzi che, dopo l’età adolescenziale, sono spesso costretti a emigrare in squadre del Nord Italia più attrezzate economicamente e organizzativamente o nei gruppi sportivi militari. Il trasferimento diventa indispensabile per consentire la crescita sportiva e la possibilità di raggiungere traguardi più ambiziosi.
La programmazione dovrebbe essere alla base delle scelte economiche e strategiche ma in Italia (ed anche in Puglia) non vi è un’adeguata attenzione a programmare il futuro e pianificare strategie di sviluppo per periodi medio-lunghi. Programmare significa effettuare una dettagliata analisi di contesto per poi definire una visione strategica di sviluppo che individui obiettivi e azioni operative. Anche nello sport occorre definire programmi e strategie che possano determinare politiche sportive integrate con le politiche della salute, del wekfare, dell’ambiente e della mobilità sostenibile. Immaginando lo sport come uno strumento educativo fondamentale, parte integrante dei programmi scolastici e culturali e in primo piano nelle agende delle amministrazioni locali.
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