Due anni dopo la tappa di Peschici che vide Giovanni Visconti conquistare la maglia rosa, il Giro d’Italia torna in Puglia e più precisamente a Bitonto capitale dell’olio, ma anche crocevia artistico – culturale di grande importanza in tutta la regione. Martedì 18 maggio i ciclisti dovranno percorrere ben 220 chilometri dopo la partenza da Avellino per riuscire ad attraversare da ovest ad est l’intero stivale e poter finalmente intravedere il traguardo situato all’ombra del trecentesco torrione angioino che domina la città.
I primi 100 chilometri si prevedono piuttosto movimentati con diversi saliscendi che potrebbero favorire la sortita di qualche scalatore coraggioso, in cerca di un posto al sole. Il clou di questo primo tratto frastagliato sarà il Valico dell’Imbandina che sarà anche l’unico “Gran premio della montagna” del’intera tappa. I restanti chilometri di gara andranno invece a vantaggio del gruppo che sarà favorito nel ricucire eventuali fughe. Canosa di Puglia sarà la prima città pugliese a vedere la sagoma multicolore della carovana di atleti e anticiperà di poco il suggestivo passaggio ai piedi della collina dominata dalla misteriosa fortezza federiciana di Castel del Monte. Da lì i corridori si incammineranno verso Corato e poi Terlizzi, in un tuffo argenteo, verde e oro fra i rinomati uliveti della zona per poi lanciarsi, dopo aver attraversato Ruvo di Puglia, verso l’azzurra costa di Molfetta e Giovinazzo. L’ingresso in città è previsto dalla strada che collega la città alle sue frazioni, con i ciclisti che seguiranno l’antico percorso murario che cingeva nel medioevo la città, per arrivare come detto al prevedibile sprint finale sotto l’antica fortezza bitontina.
Il Cras Taranto conquista il terzo scudetto della sua storia in otto anni. Un’impresa meritata “perché – come ricorda l’allenatore Roberto Ricchini – abbiamo dominato in Italia quasi per una stagione intera”. L’allenatore si specchia nei numeri della sua squadra: 29 successi su 32 in campionato, tra regular season e playoff, con un dominio quasi “immacolato” pari a 8 successi e 2 ko, imposto ad Umbertide nei quarti (2-0), a Venezia in semifinale (3-0) ed a Schio in finale (3-2).
A Schio va l’onore delle armi, a Taranto una vittoria sudata e meritata, che fa andare in tilt i 3500 tifosi del PalaMazzola ed una città che, anche attraverso il basket femminile gestito dagli imprenditori Angelo Basile e Mino D’Antona, vede la luce del suo riscatto.
LA PARTITA - Il nervosismo si taglia a fette. Taranto sbaglia inizialmente nel tiro a canestro. E’ l’ex Sauret-Gillespie che spezza l’equilibrio dopo 2’. Risponde Mahoney: 2 pari. Brunson firma il primo vantaggio rossoblù (5-4) che desta Taranto: +3 al 3’. E’ partita nevrotica, ma affascinante. C’era da aspettarselo con lo scudetto in ballo. Al 6’ si è sull’8-8. Wambe si sblocca e porta le joniche sul +3 da lontano. La belga ferisce le ospiti in penetrazione. Il suo +5 (dopo l’atipico doppio fallo assegnato a Masciadri e David) al 7’ spinge Orlando a chiamare il primo timeout della partita. Alla ripresa dei giochi Taranto mantiene le redini del match. Godin, alla Godin, realizza il +8 dell’8’. Sulla sua scia Mahoney: 19-9 dalla lunetta al 9’. Moro prova a svegliare Schio dall’arco maggiore: 19-12. Stesso score di fine primo atto. Schio vitale all’inizio del secondo periodo: -5 all’11’. Montagnino riporta le venete sulla terra. La tripla riporta le pugliesi sul +8. Schio, invece, sbatte sul muro difensivo di Taranto, che ritrova nel pacchetto arretrato l’arma di una stagione intera. Le “torri” Antibe e Ngoyisa provano a spezare l’incantesimo e Schio fa -4 al 14’. Ma non c’è pace per le “arancione”, perché al 15’ Masciadri si macchia col terzo fallo e si accomoda in panca. Mahoney riscalda le polveri di Taranto: +6 al 16’. Wambe riscopre il gusto della lunetta e fa +8. Ma non solo, la giocatrice di Tournai infila in cesto dalla distanza ed il Cras prende aria: +11. Seguito dalla piroette spettacolari di Brunson: +13 al 18’. Taranto difende da favola (a zona ed in pressing da metà campo) e Schio trema. Al 19’ Brunson fa un numero da Nba e costruisce il +15. E’ poi di +16 il vantaggio di fine primo tempo, solcato dalla tripla di Montagnino sulla sirena. +18 di Taranto alla ripresa del match: Mahoney dalla lunetta firma il +18. Ancora l’americana in sospensione: +20 al 22’. Qui Brunson si procura il terzo fallo, al suo posto entra Godin. Mentre Masciadri resuscita dal torpore. La sua è un tripla per una squadra impaurita: 42-25 al 23’. Ma bisogna fare i conti con la freddezza del Cras, che tiene le ospiti a distanza: +19 al 24’. Schio prova a tuffarsi sul treno del match. Taranto rifiata e si sporca coi falli. Antibe, Moro, Tillis e Sauret suonano la rimonta. Taranto in tilt e momento delicato del match: Masciadri e Brunson si macchiano col quarto fallo. Sauret è una iena e spinge Schio al -6 del 28’ (break scledense di 18-4 in 6’). Si sblocca Tarnto con Godin: +8. Ma la sfida è una battaglia. Anche Mahoney entra nel “circolo” del quarto fallo, con Brunson, Antibe, Ngoyisa e Masciadri. Sfida in bilico: 48-41 per Taranto al 29’. Si rianima la squadra di Ricchini, che ha bisogno di ritrovare forza mentale: +9 al 30’. La partita riserva ancora sorprese. L’ex Moro non ci sta e da lontano riporta Schio sul -7 del 32’. Fa rifiatare Taranto Montagnino: +10 con la classica delle sue “bombe”: +10 al 33’. Non è finita. Ci mancherebbe. Difatti Sauret risporta Schio sul -6 al 35’. E’ il tutto per tutto per la squadra di Orlando. Mahoney scaccia la paura da lontano: Taranto è a +9. Mancano 2’. Brunson vola in area, frana su Ngoyisa e pecca con uno sfondo. L’arbitro le attribuisce il quinto fallo e l’americana esce anzitempo dal match. Ma in campo il Cras resiste. Ha nervi freddi. Il pubblico lo sostiene per la terza meraviglia della sua storia. E’ scudetto.
RICCHINI: UN GRUPPO STUPENDO - “Ha vinto la squadra operaia, la più talentuosa e probabilmente più unita. Sì, perché il basket è uno sport di squadra, che io concepisco d’assieme. Dentro e fuori dal parquet. Ringrazio questo gruppo stupendo e Taranto, città che sinora mi ha dato forti emozioni e dove ho conquistato i primi due scudetti della mia carriera. Ed aggiungo di essere orgoglioso del lavoro prodotto assieme al mio staff tecnico”. Roberto Ricchini getta al vento l’abito consueto di diplomatico-saggio e apre il cuore all’ambiente crassino. Questo scudetto, per buona parte, è suo. Lo riconosce davanti ai giornalisti, mentre sul parquet si festeggia: “A chi dedico il tricolore? A tutti ed anche a me stesso. Penso di essermelo meritato”. Ricchini è stato un tecnico silenzioso, pacato, ma così stimolante verso la squadra ed i suoi colleghi. Nella sua valigia virtù che lo fanno dipingere giustamente come uno stratega di uno sport spettacolare. La città dei due mari ne è contagiata. “Il futuro della mia panchina? Parliamone nei prossimi giorni. Quando la palla si sarà raffreddata. Ora fatemi godere di questa impresa. Sono felice”. L’allenatore di Alessandria ha scoperto il godimento del successo al sud. Dopo la Europe Cup vinta con Napoli nel 2005, ecco il secondo tricolore consecutivo col Cras. “Merito di tutti. Di un ambiente incredibile, che fa bene al basket femminile”. Riconoscente e vincente Robi Ricchini. Chapeau davanti ad un “signore” della palla a spicchi.
BASILE: UNA GIOIA IMMENSA - “E’ stato il successo dell’unione, di una famiglia chiamata Cras”. Angelo Basile, imprenditore del settore petrolifero, conquista per il secondo anno l’Italia del basket femminile con la sua squadra. Al fianco l’inseparabile vicepresidente Mino D’Antona. Prima amico, dopo comproprietario della società. Queste le impressioni di chi, nel 2003, aveva imboccato con un “miracolo” a Como la discesa vincente: “Ha vinto il marchio di Taranto. Una realtà che ha voglia di riscattarsi. E’ vero, c’è una grande crisi nel nostro territorio, ma la conferma del nostro sodalizio dimostra come sia strategico progettare con lungimiranza. La speranza è che ora istituzioni e grande industria convergano sulle nostre idee, intuendo l’importanza mediatica di una squadra non solo italiana, ma anche europea”. Che la festa cominci. La festa del secondo tricolore, che Basile si stringe al cuore, osannato da tifosi, squadra e familiari. “E’ un decennio di sacrifici. Questo successo rappresenta un premio al grande lavoro fatto. Un successo che viene da lontano. Dalla prima gestione degli anni sessanta a quella del sottoscritto e del suo staff. Godiamoci questo grande risultato. Per il futuro c’è tempo. Dico solo che il Cras continuerà”.
MAHONEY MVP DELLE FINALI - Megan Mahoney, l’ala del South Dakota, è stata eletta la miglior giocatrice delle finali-scudetto. Un premio alla costanza dell’ala americana, che ha tenuto una media-punti nella serie con la Famila Schio pari a 9,2 punti. Ma soprattutto, come giocatrice che è stata decisiva ai fini della conquista dello scudetto dopo il 2-2. Ottimi i suoi numeri del match tricolore: 21 punti, con 4/5 nel tiro dal campo, 12/12 dalla lunetta, 4 palle recuperate e 32 di valutazione. Ma oltre Mahoney c’è un gruppo intero che ha lasciato il segno sotto lo scudetto. A partire da quella Rebekkah Brunson che, prima di lasciare Taranto, per andare a Valencia, ha “condizionato” le finali con una media pari a 15,4 punti e 7 rimbalzi a partita.
Da: http://www.basketpuglia.it/
Giochi della Gioventù, ultimo atto: il 19, 20 e 28 maggio si terranno le manifestazioni conclusive del Coni per la provincia di Bari, che coinvolgeranno nella tre-giorni ben 4500 studenti della scuola secondaria di primo grado e oltre 300 tecnici Coni. In programma tre tipologie di prove: abilità atletiche (corsa, lancio e salto), abilità ginnico-espressive (percorso ginnico, funicella e badminton) e gioco di squadra con la palla (volley, mini-basket e percorso). A ciò si affiancano poi attività collaterali e concorsi, come “Crea la mascotte”, “Inventa il tuo Photo-fumetto”, “Gira lo spot” e “Intervista doppia”.
Questi gli appuntamenti (tutti dalle ore 9 alle 13): mercoledì 19 maggio, al campo scuola Bellavista di Bari, per le scuole della provincia; il 20 maggio, nella stessa sede, per le sole scuole del capoluogo; infine, il 28 maggio, allo stadio S. Angelo dei Ricchi di Andria, per le scuole della Bat.
Patrocinati dal Comune di Bari, i Giochi della Gioventù si svolgono all’insegna dello slogan “Nessuno Escluso”: lo spirito del progetto è infatti l’identificazione del gruppo-classe con la squadra che partecipa a tutte le tipologie di attività ludico sportive. In quest’ottica tutte le classifiche, seguono parametri uniformi che consentono il confronto tra risultati ottenuti dalle singole squadre-classi, prescindendo dal numero dei ragazzi che la compongono.
Obiettivo tradizionale dei Giochi è incrementare la pratica costante dello sport. Il percorso formativo offerto dal Coni amplia e integra le attività sportive scolastiche, proponendo occasioni di partecipazione per tutti i ragazzi di ogni classe - soprattutto per i meno attivi - avvicinandoli alla pratica sportiva in modo divertente e motivante. Triplice lo scopo: finalizzare l’attività di classe condotta dagli insegnanti verso obiettivi comuni, proponendo anche di partecipare a momenti di festa (d’istituto e territoriali); affiancare attività collaterali a carattere culturale (ad es. mostre fotografiche, redazioni di articoli giornalistici da parte dei ragazzi); realizzare specifici interventi di comunicazione rivolti agli alunni, alle famiglie e agli insegnanti, che trattino il tema dell’attività sportiva come occasione di sviluppo del benessere e della crescita formativa dei ragazzi.
Torna il Maggio Sportivo Barese, la manifestazione sportiva internazionale giovanile organizzata da CONI Puglia e CONI Bari, con la collaborazione dei Comuni di Bari, Molfetta e Giovinazzo. Confermata la formula che tanto successo ha riscosso nelle due precedenti edizioni: tre giorni (dal 21 al 24 maggio) di sfide senza sosta tra Italia (rappresentata da selezioni sportive pugliesi) e Montenegro. L’edizione 2010, però, si arricchirà con una disciplina in più in programma: pallavolo e calcio a undici lasceranno infatti il campo a pallacanestro femminile, tennistavolo (singolare e doppio, maschile, femminile e misto) e calcio a cinque maschile.
“Il Maggio Sportivo Barese – ha dichiarato il presidente del CONI Puglia ed assessore allo Sport del Comune di Bari, Elio Sannicandro nel corso della conferenza stampa di presentazione tenutasi stamani presso la Scuola dello Sport – rappresenta per Bari non solo l’occasione di assistere a tre giorni di sport ad alto livello, ma anche di intensificare le relazioni internazionali con il Montenegro, già ottime in virtù della vicinanza geografica tra i due Paesi. Anche nello sport, così come nella cultura, Bari non perde occasione per dimostrare la propria naturale propensione ad ergersi a punto di riferimento della comunità mediterranea”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente della Scuola dello Sport Puglia e componente della giunta nazionale del CONI, Michele Barbone. “Celebriamo con entusiasmo il 25° anniversario del Maggio Sportivo Barese. Benché infatti ci accingiamo a vivere la terza edizione consecutiva, da ormai un quarto di secolo Italia e Montenegro hanno stretto una collaborazione sportiva ogni giorno più salda. Grazie anche all’impegno del compianto Lale Martinovic, storico dirigente del Comitato Olimpico montenegrino, a cui verrà dedicato il trofeo di tennistavolo. Un ringraziamento va pure alle istituzioni cittadine, il cui sostegno è fondamentale per la riuscita di tale iniziativa”.
GLI APPUNTAMENTI DELLA MANIFESTAZIONE
L’arrivo della delegazione montenegrina è previsto per la mattina di venerdì 21 maggio. Subito dopo lo sbarco nel porto di Bari, alle 12 sarà ricevuta presso la Sala Consiliare di Palazzo di Città per il saluto ufficiale delle autorità cittadine, al quale seguirà una visita guidata lungo le strade del borgo antico di Bari.
Il clou della manifestazione comincerà il giorno successivo, sabato 22 maggio. Alle 15,30, presso il PalaBalestrazzi di Bari, andrà in scena la cerimonia d’apertura, a cui parteciperanno le rappresentative giovanili pugliesi di tutte le federazioni sportive affiliate al CONI. Al termine della cerimonia la competizione entrerà subito nel vivo, con il match di pallacanestro tra la selezione femminile pugliese e quella nazionale del Montenegro.
Domenica 23 maggio, alle 10, il PalaPanunzio di Molfetta, impianto storico per la FITET pugliese, ospiterà invece i singolari di tennistavolo, mentre nel pomeriggio, oltre alle gare di doppio di tennistavolo (ore 16-19, sempre al PalaPanunzio), sarà la volta del calcio a cinque (ore 17, Palasport di Giovinazzo). In serata la grande festa finale con una cena presso l’hotel President di Giovinazzo.
Lunedì 24 maggio, al termine di una visita mattutina alle grotte di Castellana, la delegazione del Montenegro raggiungerà il porto di Bari per il ritorno a casa. Si tratterà però solo di un “arrivederci”. A settembre è infatti previsto il “ritorno” del Maggio Sportivo in terra montenegrina, con le stesse discipline protagoniste.
In foto, un momento delle premiazioni della scorsa edizione.