

Il 23 maggio la città di Bari ospiterà la settima edizione del Triathlon del Levante, gara valida quale prima prova del circuito nazionale di triathlon sulla distanza olimpica, ossia 1500 mt di nuoto, 40 km di ciclismo, 10 km di corsa a piedi. Sede della manifestazione sarà il lungomare cittadino, e precisamente la spiaggia di Pane e Pomodoro. La gara, organizzata dalla società sportiva CC Nicolaus presieduta da Franco Arpa, è anche valida quale campionato regionale a squadre, e terza prova del Trofeo Triathlon Puglia.
L’edizione di quest’anno - che continuerà a ricordare la figura di Marco Campione e Nicola Tavarilli - riveste una particolare importanza proprio perché è stata scelta dalla federazione come prima prova del circuito nazionale di triathlon olimpico, un circuito di cinque gare, di cui solo quella di Bari è situata al sud. E’ prevista la partecipazione di oltre duecento atleti (l’anno scorso furono novanta), in maggioranza centro-meridionali: un record assoluto per le gare di triathlon in Puglia.
Gli atleti nuoteranno lungo la spiaggia di Pane e Pomodoro, costeggiando i frangiflutti, in un percorso a triangolo, proseguiranno in bici verso San Giorgio e ritorno per un totale di tre giri, infine completeranno i 10 km di corsa sulla pista di Parco Perotti. E’ previsto il cronometraggio automatico chip TDS. Alla prova possono partecipare tutti gli atleti in regola con il tessamento agonistico FiTri a partire dai 18 anni. La manifestazione si chiuderà con premiazioni per categoria e "pasta party". Le iscrizioni scadono giovedì 20 maggio.
In occasione della gara, il comitato regionale della federazione triathlon ha organizzato per sabato 22 maggio, alle ore 16 al Cus Bari, un convegno di aggiornamento tecnico riservato ai tecnici ed allenatori federali sul tema "Lo sviluppo della forza nel Triathlon: quali direzioni applicative"; relatrice la dott.sa Serena Chiavaroli, assistente alla cattedra di Valutazione Funzionale presso l'Università degli Studi di L'Aquila. La partecipazione al convegno sarà valida per il conseguimento dei crediti formativi e come aggiornamento SIT per il 2010.
I PROSSIMI APPUNTAMENTI IN PUGLIA
La gara inaugura la stagione del triathlon in Puglia, dopo una prima fase dedicata al duathlon.
Il movimento pugliese è in forte espansione e numerose sono le iniziative che il comitato ha messo in programma.
Giovedi 20 maggio inizia il corso di lezioni di triathlon presso il Corso di laurea di Scienze Motorie (Sams), un obiettivo importante che avvicinerà alla nostra disciplina un numero crescente di tecnici.
Venerdi 28 maggio si terranno a Brindisi, sotto la supervisione del responsabile scolastico regionale Vito Giannotti, i giochi giovanili studenteschi di duathlon. La manifestazione si effettuerà presso il Campo Scuola di Atletica Leggera “L.Montanile” situato in Contrada Masseriola a Brindisi, con inizio alle ore 8,30, ed è riservata ai ragazzi delle scuole medie e superiori. Nello scorso anno la prova aveva un carattere provinciale, quest’anno la partecipazione è allargata ad istituti scolastici della provincia di Bari e Lecce, per cui ha un respiro più ampio con la speranza di arrivare il prossimo anno ad un vero campionato regionale.
Sabato 29 maggio prende poi il via nel primo pomeriggio il primo triathlon sprint “Città di Lecce”, una novità assoluta. Il ritrovo è presso la spiaggia di San Cataldo , la famosa marina di Lecce. La gara nasce dall’impegno della Salento Triathlon, una società che ha già organizzato numerosi eventi in campo giovanile, oltre a collaborare con associazioni varie nella realizzazione di competizioni salentine. Anche questa gara è valida per il Trofeo Puglia.
Domenica 6 giugno sono in programma due manifestazioni contemporaneamente. La prima, in mattinata, si svolgerà a Nardò (Porto Selvaggio), il trofeo regionale a squadre di duathlon kids, ed il campionato regionale individuale di duathlon riservato alle categorie Youth A e B. Le prove sono organizzate dall’altra società salentina, la Messapia Salento con il sostegno e la collaborazione del Comitato Regionale. La cornice della gara è bellissima, un parco naturale , con la prova di bici che si svolge su strada e quella di corsa in pineta. Entrambe le prove sono alla prima edizione, e costituiscono un segno della crescita del movimento giovanile in Puglia.
Nel pomeriggio poi tocca all’aquathlon classico di Santa Sabina, in provincia di Brindisi. Giunta alla seconda edizione come aquathlon, la gara è organizzata dalla Treti Brindisi ed è riservata a tutti gli atleti dalla categoria juniores in su. E’ la prima dei tre aquathlon classici in programma quest’anno in Puglia, una tipologia di gara che riscontra un crescente interesse, e che ha il pregio di far conoscere e valorizzare le splendide spiagge pugliesi.
Conclude il mese di giugno la gara di Santa Maria al Bagno, valevole come Campionato Regionale Individuale.


Due anni dopo la tappa di Peschici che vide Giovanni Visconti conquistare la maglia rosa, il Giro d’Italia torna in Puglia e più precisamente a Bitonto capitale dell’olio, ma anche crocevia artistico – culturale di grande importanza in tutta la regione. Martedì 18 maggio i ciclisti dovranno percorrere ben 220 chilometri dopo la partenza da Avellino per riuscire ad attraversare da ovest ad est l’intero stivale e poter finalmente intravedere il traguardo situato all’ombra del trecentesco torrione angioino che domina la città.
I primi 100 chilometri si prevedono piuttosto movimentati con diversi saliscendi che potrebbero favorire la sortita di qualche scalatore coraggioso, in cerca di un posto al sole. Il clou di questo primo tratto frastagliato sarà il Valico dell’Imbandina che sarà anche l’unico “Gran premio della montagna” del’intera tappa. I restanti chilometri di gara andranno invece a vantaggio del gruppo che sarà favorito nel ricucire eventuali fughe. Canosa di Puglia sarà la prima città pugliese a vedere la sagoma multicolore della carovana di atleti e anticiperà di poco il suggestivo passaggio ai piedi della collina dominata dalla misteriosa fortezza federiciana di Castel del Monte. Da lì i corridori si incammineranno verso Corato e poi Terlizzi, in un tuffo argenteo, verde e oro fra i rinomati uliveti della zona per poi lanciarsi, dopo aver attraversato Ruvo di Puglia, verso l’azzurra costa di Molfetta e Giovinazzo. L’ingresso in città è previsto dalla strada che collega la città alle sue frazioni, con i ciclisti che seguiranno l’antico percorso murario che cingeva nel medioevo la città, per arrivare come detto al prevedibile sprint finale sotto l’antica fortezza bitontina.


Il Cras Taranto conquista il terzo scudetto della sua storia in otto anni. Un’impresa meritata “perché – come ricorda l’allenatore Roberto Ricchini – abbiamo dominato in Italia quasi per una stagione intera”. L’allenatore si specchia nei numeri della sua squadra: 29 successi su 32 in campionato, tra regular season e playoff, con un dominio quasi “immacolato” pari a 8 successi e 2 ko, imposto ad Umbertide nei quarti (2-0), a Venezia in semifinale (3-0) ed a Schio in finale (3-2).
A Schio va l’onore delle armi, a Taranto una vittoria sudata e meritata, che fa andare in tilt i 3500 tifosi del PalaMazzola ed una città che, anche attraverso il basket femminile gestito dagli imprenditori Angelo Basile e Mino D’Antona, vede la luce del suo riscatto.
LA PARTITA - Il nervosismo si taglia a fette. Taranto sbaglia inizialmente nel tiro a canestro. E’ l’ex Sauret-Gillespie che spezza l’equilibrio dopo 2’. Risponde Mahoney: 2 pari. Brunson firma il primo vantaggio rossoblù (5-4) che desta Taranto: +3 al 3’. E’ partita nevrotica, ma affascinante. C’era da aspettarselo con lo scudetto in ballo. Al 6’ si è sull’8-8. Wambe si sblocca e porta le joniche sul +3 da lontano. La belga ferisce le ospiti in penetrazione. Il suo +5 (dopo l’atipico doppio fallo assegnato a Masciadri e David) al 7’ spinge Orlando a chiamare il primo timeout della partita. Alla ripresa dei giochi Taranto mantiene le redini del match. Godin, alla Godin, realizza il +8 dell’8’. Sulla sua scia Mahoney: 19-9 dalla lunetta al 9’. Moro prova a svegliare Schio dall’arco maggiore: 19-12. Stesso score di fine primo atto. Schio vitale all’inizio del secondo periodo: -5 all’11’. Montagnino riporta le venete sulla terra. La tripla riporta le pugliesi sul +8. Schio, invece, sbatte sul muro difensivo di Taranto, che ritrova nel pacchetto arretrato l’arma di una stagione intera. Le “torri” Antibe e Ngoyisa provano a spezare l’incantesimo e Schio fa -4 al 14’. Ma non c’è pace per le “arancione”, perché al 15’ Masciadri si macchia col terzo fallo e si accomoda in panca. Mahoney riscalda le polveri di Taranto: +6 al 16’. Wambe riscopre il gusto della lunetta e fa +8. Ma non solo, la giocatrice di Tournai infila in cesto dalla distanza ed il Cras prende aria: +11. Seguito dalla piroette spettacolari di Brunson: +13 al 18’. Taranto difende da favola (a zona ed in pressing da metà campo) e Schio trema. Al 19’ Brunson fa un numero da Nba e costruisce il +15. E’ poi di +16 il vantaggio di fine primo tempo, solcato dalla tripla di Montagnino sulla sirena. +18 di Taranto alla ripresa del match: Mahoney dalla lunetta firma il +18. Ancora l’americana in sospensione: +20 al 22’. Qui Brunson si procura il terzo fallo, al suo posto entra Godin. Mentre Masciadri resuscita dal torpore. La sua è un tripla per una squadra impaurita: 42-25 al 23’. Ma bisogna fare i conti con la freddezza del Cras, che tiene le ospiti a distanza: +19 al 24’. Schio prova a tuffarsi sul treno del match. Taranto rifiata e si sporca coi falli. Antibe, Moro, Tillis e Sauret suonano la rimonta. Taranto in tilt e momento delicato del match: Masciadri e Brunson si macchiano col quarto fallo. Sauret è una iena e spinge Schio al -6 del 28’ (break scledense di 18-4 in 6’). Si sblocca Tarnto con Godin: +8. Ma la sfida è una battaglia. Anche Mahoney entra nel “circolo” del quarto fallo, con Brunson, Antibe, Ngoyisa e Masciadri. Sfida in bilico: 48-41 per Taranto al 29’. Si rianima la squadra di Ricchini, che ha bisogno di ritrovare forza mentale: +9 al 30’. La partita riserva ancora sorprese. L’ex Moro non ci sta e da lontano riporta Schio sul -7 del 32’. Fa rifiatare Taranto Montagnino: +10 con la classica delle sue “bombe”: +10 al 33’. Non è finita. Ci mancherebbe. Difatti Sauret risporta Schio sul -6 al 35’. E’ il tutto per tutto per la squadra di Orlando. Mahoney scaccia la paura da lontano: Taranto è a +9. Mancano 2’. Brunson vola in area, frana su Ngoyisa e pecca con uno sfondo. L’arbitro le attribuisce il quinto fallo e l’americana esce anzitempo dal match. Ma in campo il Cras resiste. Ha nervi freddi. Il pubblico lo sostiene per la terza meraviglia della sua storia. E’ scudetto.
RICCHINI: UN GRUPPO STUPENDO - “Ha vinto la squadra operaia, la più talentuosa e probabilmente più unita. Sì, perché il basket è uno sport di squadra, che io concepisco d’assieme. Dentro e fuori dal parquet. Ringrazio questo gruppo stupendo e Taranto, città che sinora mi ha dato forti emozioni e dove ho conquistato i primi due scudetti della mia carriera. Ed aggiungo di essere orgoglioso del lavoro prodotto assieme al mio staff tecnico”. Roberto Ricchini getta al vento l’abito consueto di diplomatico-saggio e apre il cuore all’ambiente crassino. Questo scudetto, per buona parte, è suo. Lo riconosce davanti ai giornalisti, mentre sul parquet si festeggia: “A chi dedico il tricolore? A tutti ed anche a me stesso. Penso di essermelo meritato”. Ricchini è stato un tecnico silenzioso, pacato, ma così stimolante verso la squadra ed i suoi colleghi. Nella sua valigia virtù che lo fanno dipingere giustamente come uno stratega di uno sport spettacolare. La città dei due mari ne è contagiata. “Il futuro della mia panchina? Parliamone nei prossimi giorni. Quando la palla si sarà raffreddata. Ora fatemi godere di questa impresa. Sono felice”. L’allenatore di Alessandria ha scoperto il godimento del successo al sud. Dopo la Europe Cup vinta con Napoli nel 2005, ecco il secondo tricolore consecutivo col Cras. “Merito di tutti. Di un ambiente incredibile, che fa bene al basket femminile”. Riconoscente e vincente Robi Ricchini. Chapeau davanti ad un “signore” della palla a spicchi.
BASILE: UNA GIOIA IMMENSA - “E’ stato il successo dell’unione, di una famiglia chiamata Cras”. Angelo Basile, imprenditore del settore petrolifero, conquista per il secondo anno l’Italia del basket femminile con la sua squadra. Al fianco l’inseparabile vicepresidente Mino D’Antona. Prima amico, dopo comproprietario della società. Queste le impressioni di chi, nel 2003, aveva imboccato con un “miracolo” a Como la discesa vincente: “Ha vinto il marchio di Taranto. Una realtà che ha voglia di riscattarsi. E’ vero, c’è una grande crisi nel nostro territorio, ma la conferma del nostro sodalizio dimostra come sia strategico progettare con lungimiranza. La speranza è che ora istituzioni e grande industria convergano sulle nostre idee, intuendo l’importanza mediatica di una squadra non solo italiana, ma anche europea”. Che la festa cominci. La festa del secondo tricolore, che Basile si stringe al cuore, osannato da tifosi, squadra e familiari. “E’ un decennio di sacrifici. Questo successo rappresenta un premio al grande lavoro fatto. Un successo che viene da lontano. Dalla prima gestione degli anni sessanta a quella del sottoscritto e del suo staff. Godiamoci questo grande risultato. Per il futuro c’è tempo. Dico solo che il Cras continuerà”.
MAHONEY MVP DELLE FINALI - Megan Mahoney, l’ala del South Dakota, è stata eletta la miglior giocatrice delle finali-scudetto. Un premio alla costanza dell’ala americana, che ha tenuto una media-punti nella serie con la Famila Schio pari a 9,2 punti. Ma soprattutto, come giocatrice che è stata decisiva ai fini della conquista dello scudetto dopo il 2-2. Ottimi i suoi numeri del match tricolore: 21 punti, con 4/5 nel tiro dal campo, 12/12 dalla lunetta, 4 palle recuperate e 32 di valutazione. Ma oltre Mahoney c’è un gruppo intero che ha lasciato il segno sotto lo scudetto. A partire da quella Rebekkah Brunson che, prima di lasciare Taranto, per andare a Valencia, ha “condizionato” le finali con una media pari a 15,4 punti e 7 rimbalzi a partita.
Da: http://www.basketpuglia.it/


Giochi della Gioventù, ultimo atto: il 19, 20 e 28 maggio si terranno le manifestazioni conclusive del Coni per la provincia di Bari, che coinvolgeranno nella tre-giorni ben 4500 studenti della scuola secondaria di primo grado e oltre 300 tecnici Coni. In programma tre tipologie di prove: abilità atletiche (corsa, lancio e salto), abilità ginnico-espressive (percorso ginnico, funicella e badminton) e gioco di squadra con la palla (volley, mini-basket e percorso). A ciò si affiancano poi attività collaterali e concorsi, come “Crea la mascotte”, “Inventa il tuo Photo-fumetto”, “Gira lo spot” e “Intervista doppia”.
Questi gli appuntamenti (tutti dalle ore 9 alle 13): mercoledì 19 maggio, al campo scuola Bellavista di Bari, per le scuole della provincia; il 20 maggio, nella stessa sede, per le sole scuole del capoluogo; infine, il 28 maggio, allo stadio S. Angelo dei Ricchi di Andria, per le scuole della Bat.
Patrocinati dal Comune di Bari, i Giochi della Gioventù si svolgono all’insegna dello slogan “Nessuno Escluso”: lo spirito del progetto è infatti l’identificazione del gruppo-classe con la squadra che partecipa a tutte le tipologie di attività ludico sportive. In quest’ottica tutte le classifiche, seguono parametri uniformi che consentono il confronto tra risultati ottenuti dalle singole squadre-classi, prescindendo dal numero dei ragazzi che la compongono.
Obiettivo tradizionale dei Giochi è incrementare la pratica costante dello sport. Il percorso formativo offerto dal Coni amplia e integra le attività sportive scolastiche, proponendo occasioni di partecipazione per tutti i ragazzi di ogni classe - soprattutto per i meno attivi - avvicinandoli alla pratica sportiva in modo divertente e motivante. Triplice lo scopo: finalizzare l’attività di classe condotta dagli insegnanti verso obiettivi comuni, proponendo anche di partecipare a momenti di festa (d’istituto e territoriali); affiancare attività collaterali a carattere culturale (ad es. mostre fotografiche, redazioni di articoli giornalistici da parte dei ragazzi); realizzare specifici interventi di comunicazione rivolti agli alunni, alle famiglie e agli insegnanti, che trattino il tema dell’attività sportiva come occasione di sviluppo del benessere e della crescita formativa dei ragazzi.