Impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica su cinque palestre comunali di Bari. Installati e allacciati alla rete Enel, sono entrati in funzione nei giorni scorsi.
Grazie all’iniziativa delle società sportive che gestiscono gli impianti sportivi in accordo con il Comune di Bari è stato possibile realizzare questo importante progetto sulle principali palestre comunali, finalizzato al risparmio energetico e alla riduzione di emissione inquinanti attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili quale appunto l’energia solare.
L’iniziativa è partita due anni fa con la sigla di un protocollo con l’Istituto per il Credito Sportivo che ha finanziato gli impianti fotovoltaici. Il mutuo contratto dai gestori delle palestre viene ripagato attraverso l’incentivo economico previsto per legge ed erogato dal GSE (gestore della rete elettrica nazionale) in circa 10 anni, mentre per i successivi 10 anni l’incentivo sarà versato al Comune in quanto proprietario delle strutture. Inoltre la quota di energia autoprodotta e utilizzata per il funzionamento delle palestre (illuminazione e forza motrice) consentirà immediati e notevoli risparmi sulla bolletta energetica ai gestori delle palestre, migliorando così i bilanci gestionali.
Il PalaCarrassi di via Turati, gestito dalla “Pink Sport Time”, ha installato un impianto fotovoltaico da 92 kWp di potenza già attivo dal 21 dicembre; la palestra di Carbonara (in foto), gestita dalla “Ssd Gestione Polivalente Modugno” ha installato un impianto da 48 kWp attivo dal 27 dicembre; il centro sportivo Capocasale a San Girolamo, gestito dalla UISP di Bari, ha installato un impianto da 50 kWp attivo dal 28 dicembre; il PalaLaforgia a San Paolo, gestito dal CSI di Bari, ha installato un impianto da 64 kWp, mentre il PalaMartino di via Napoli, gestito dalla Asd Campusmania, ha installato un impianto da 11 kWp.
Oltre alle società sportive che hanno operato con grande spirito di abnegazione impegnandosi anche economicamente in quest’iniziativa, da sottolineare il grande lavoro dell’Enel, che ha collaborato attivamente per ridurre i tempi e consentire gli allacci entro i termini stabiliti dalle norme per gli incentivi pubblici.
“Grande soddisfazione” è stata espressa dall’assessore comunale allo Sport Elio Sannicandro, “per un intervento di grande importanza per qualificare ulteriormente il ricco patrimonio sportivo della città, operando in coerenza con i principi di ecosostenibilità e risparmio gestionale che sono stati alla base del nostro programma di recupero ed incentivazione dello sport a Bari”.
Anche la città di Bari in festa per il successo della Nazionale italiana di Pallanuoto under 18 ai Campionati del Mondo. Dopo l’argento olimpico di Londra col Settebello e l’oro continentale con l’Under 19 di Nando Pesci vinto a Canet en Roussillon, è stata la volta dei ragazzi allenati dal tecnico federale Amedeo Pomilio. Gli azzurrini hanno battuto l’Ungheria 10-8 in finale a Perth in quella che è stata la prima edizione della rassegna iridata riservata a questa categoria.
Il capoluogo pugliese esulta in modo particolare per Nicola Cuccovillo e Gianluigi Foglio (da sin. in foto). I due baresi doc fino all'anno scorso nella Payton Bari in serie A2 e quest'anno in forza al Posillipo in A1, hanno contribuito all'impresa mantenendo alto il vessillo della Bari sportiva. Nicola e Gianluigi dopo aver vinto gli Europei con la nazionale di categoria oggi sono sul tetto del Mondo.
Pubblichiamo l'intervento - diffuso alla stampa - di Elio Sannicandro, presidente Coni Puglia e assessore allo Sport e Urbanistica del Comune di Bari, sulle "Città Attive", un nuovo modello di pianificazione socio-urbanistica mirato al benessere dei cittadini, in cui l'attività sportiva diffusa riveste un ruolo centrale.
Recentemente la città di Bari, insieme ad una ventina di città italiane, fra cui Ferrara, Udine e Reggio Emilia, è stata invitata ad un tavolo interistituzionale per costituire la rete delle “città attive”. In una città attiva i cittadini godono dell’opportunità di essere fisicamente attivi nella vita quotidiana. Una città in cui le infrastrutture, la mobilità, i servizi sociali, sportivi, educativi offrono la possibilità di spostamenti “non motorizzati”, di svolgere attività ricreativa, motoria, sportiva e di mettere in atto stili di vita corretti e sani.
Questo modello di pianificazione, un evoluzione del concetto di “città sane”, sostiene che “una città sana è una città attiva” (Edwards & Tsouros, 2008) e viceversa una città attiva è anche sana; ciò significa che le politiche sociali per lo sport e per la mobilità dolce favoriscono e si integrano con le politiche della salute. Infatti la promozione dell’attività fisica e una pianificazione urbanistica basata sulla mobilità sostenibile e sulla tutela ambientale, determina anche i seguenti benefici:
- Risparmio sulla spesa sanitaria e sui trasporti;
- Maggiore produttività di cittadini e lavoratori;
- Creazione di ambienti più vivibili e attrattivi (per residenti e per turisti);
- Miglioramento della qualità dell’aria e riduzione dell’inquinamento acustico;
- Accessibilità delle aree verdi e delle aree costiere e fruibilità del mare;
- Riqualificazione socio-ambientale dei quartieri, incremento della coesione sociale e dell’identità collettiva;
- Promozione ed allargamento delle reti sociali.
Non si tratta soltanto di facilitare le modalità per andare a piedi o in bicicletta, ma è necessario sviluppare programmi integrati che promuovano stili di vita più attivi e basati sul salutismo e sulla prevenzione sanitaria ovvero sui principi che sono alla base dello sport sociale moderno.
La città di Bari è particolarmente impegnata a promuovere politiche sportive che consentano la più ampia accessibilità degli impianti sportivi comunali e la promozione di eventi e progetti sportivi che allarghino la base partecipativa nelle scuole. A Bari, negli ultimi anni, è stato sensibile l’incremento del numero di praticanti sportivi: dal popolo dei “runner” (che corrono sui lungomare, nei parchi e lungo le strade) ai master del nuoto (nuotatori dilettanti che frequentano sempre più le numerose piscine in città), dagli amatori di sport di squadra quali calcio, pallacanestro e pallanuoto agli sport di gruppo quali il tennis e la vela, ai frequentatori di palestre per il fitness, le arti marziali ecc… Risultano particolarmente significativi ed innovativi alcuni progetti scolastici, nella scuola primaria, che si svolgono a Bari da 8 anni e che sono diventati modello per analoghi progetti nazionali e regionali.
Bari è una delle poche città in Italia che ha strutturato le politiche sportive in una pianificazione urbanistica specificamente strutturata. A Bari il primo “piano dello sport” in Italia, approvato nel 1988, ha costituito le basi per la candidatura ai Giochi del Mediterraneo “Bari 1997” e per la realizzazione di quella rete di impianti sportivi di quartiere diffusi che rappresenta un patrimonio di grande importanza e qualità. Oggi si contano oltre 60 impianti sportivi comunali, un centinaio di palestre scolastiche e una ventina di grandi complessi sportivi privati facilmente accessibili. Con la definizione delle modalità gestionali di affidamento a società sportive operanti sul territorio, negli ultimi due anni, è stato completato il percorso dell’Amministrazione comunale finalizzato a garantire una maggiore efficienza e fruibilità degli impianti sportivi, migliorandone progressivamente funzionalità, accessibilità ed offerta di attività e servizi.
Ma la città di Bari è impegnata a ridefinire il proprio futuro urbanistico in una prospettiva di sostenibilità ambientale. Non a caso gli elementi su cui si basa il nuovo Piano Urbanistico generale sono la rete ecologica e la rete della mobilità sostenibile. Insomma mettere in sinergia temi quali “Urbanistica e Sport” risulta particolarmente innovativo per immaginare un nuovo equilibrio tra città costruita e paesaggio, tra uomo e ambiente, tra modi di abitare e luoghi per vivere e lavorare a misura d’uomo e di bambino.
La rete interdisciplinare che vorremmo costituire tra “città attive”, Università, centri di ricerca, istituzioni pubbliche e private e terzo settore, risulterà particolarmente utile per candidarsi al programma europeo “Salute e Sport” che verrà lanciato nel 2014 e per il quale, come è avvenuto per i programmi di “smart cities”, la città di Bari intende porsi come punta avanzata e luogo privilegiato di sperimentazione.
Si chiama “SBAM!”, ed è l’acronimo di Sport, Benessere, Alimentazione, Mobilità. E’ uno dei nuovi progetti scolastici a cui collabora il Coni, ed è rivolto alle terze classi delle scuole primarie pugliesi. L’iniziativa è partita ieri in 206 plessi di tutte le province regionali – 51 a Bari, 47 a Lecce, 45 a Foggia, 31 a Taranto, 21 nella Bat e 11 a Brindisi - per un totale di 571 classi e circa 13mila alunni coinvolti.
Il progetto è collegato al Programma triennale interassessorile di “Educazione ai corretti stili di vita”, e ha l’obiettivo di promuovere l’attività fisica e correggere le abitudini sbagliate dei minori. E’ stato redatto d’intesa da cinque assessorati (Sport, Politiche della Salute, Risorse Agroalimentari, Diritto allo Studio, Mobilità), avendo come partner, oltre al Coni, il Dipartimento di Prevenzione delle Asl, l’Ufficio Scolastico Regionale-Miur, Arem e le Università di Bari e Foggia - Facoltà delle Attività motorie e sportive.
L’obiettivo parte da un assunto: la salute comincia dalla consapevolezza di poter fare correttamente ginnastica, poter usare la bicicletta, poter nutrirsi di frutti di stagione ed educarsi ad una migliore qualità della vita. Si pensi, ad esempio, ai bambini che portano a scuola merendine: si espongono a una cattiva alimentazione, che è una delle cause dello sviluppo dell’obesità.
L’iniziativa si sviluppa nell’arco dell’anno scolastico e prevede quattro aree di intervento: educazione alimentare e nutrizionale; sana alimentazione e prodotti del territorio; percorsi sicuri per il tragitto casa-scuola a piedi; promozione dell’attività motoria. Quest’ultimo, appunto, è attuato dal Coni, che ha messo in campo da un lato uno staff di progetto di dodici esperti, che curerà anche l’organizzazione di seminari tematici per docenti e genitori, dall’altro 105 laureati in Scienze motorie - formati ad hoc per l’iniziativa – che affiancheranno gli insegnanti di attività motoria di ogni classe per un’ora a settimana, per venti settimane. Dunque, considerando tutte le classi, un corposo intervento complessivo di circa 11.500 ore solo per l’attività motoria, a cui si aggiungono poi altre ore settimanali per le altre tre aree.
Il programma “Corretti stili di vita” prevede una fase di start up (per la quale l’assessorato allo Sport ha già stanziato i primi 200 mila euro) dedicata a diverse attività di sensibilizzazione e coinvolgimento sia delle scuole sia delle famiglie dei bambini.
Scarica i mateeriali del progetto e l’elenco delle scuole coinvolte.
Si terrà a Bari il 3 dicembre (dalle ore 10,30 alle 17 al Boscolo Hotel, in foto) il meeting nazionale degli assessori regionali dello Sport, organizzato dall’assessorato al ramo della Regione Puglia guidato da Maria Campese d’intesa col coordinatore nazionale assessori regionali allo Sport, Elio De Anna. L’incontro, a cui parteciperanno il ministro Piero Gnudi e il presidente del Coni Puglia Elio Sannicandro, sarà un’occasione e di confronto e coordinamento sulle “buone pratiche” promosse dagli enti regionali; previsto anche l’approfondimento del protocollo firmato da Coni, Anci, Upi e Regioni.
Scarica il programma.