Salento in festa per l’arrivo della nazionale Under 21, che oggi alle ore 17 (in diretta Rai) a Casarano affronta l’Ungheria. Sfida che, dopo la vittoria di giovedì scorso in Turchia, offre ai ragazzi di Ciro Ferrara la possibilità di chiudere definitivamente la pratica delle qualificazioni agli Europei.
Gli sportivi salentini si sono mobilitati: polverizzati nel giro di poche ore gli oltre tremila biglietti in vendita. E questo pomeriggio sarà grande festa allo stadio «Capozza», il gioiellino che di solito ospita le gare di serie D della Virtus del presidente Ivan De Masi, riuscito nell’impresa di portare la nazionale in città. Un appuntamento storico per un comune di soli ventimila abitanti (che sfiorò la B ai tempi del presidente Antonio Filograna, alla cui memoria è dedicata la stele che sarà scoperta prima del match).
Gli azzurrini hanno percepito il clima di entusiasmo. E Ciro Ferrara vuole ripagare l’affetto del pubblico: “Fin dal primo giorno di allenamento nel Salento siamo stati seguiti e applauditi - sottolinea il selezionatore durante la presentazione del match, ieri all’hotel di Gallipoli sede del ritiro azzurro - so che lo stadio è esaurito da giorni, è la prima volta che capita alla mia nazionale ma forse lo è in assoluto per una partita dell’Under 21. Un motivo in più per regalare una soddisfazione ai nostri tifosi”.
Incetta di medaglie per la Puglia del Taekwondo ai campionati italiani tenuti a Catania lo scorso week end. Sette le medaglie d’oro, su sedici in palio, ottenute da Vito Luiso (Fisic Center Bitonto), Danilo Di Maggio (FF.OO.), Chiara Fiore (Team Perulli), Antonella Palma (Olimpico Club Lecce), Alessia Sanese (New Marzial Mesagne), Federica Del Coco (Olimpico Club Lecce) e Daniela Castrignanò (Esercito).
Tre le medaglie d’argento, conquistate da Claudio Gualberto (Bek Doo San Bari), Francesco Palma (Olimpico Club Lecce) e Silvana Laganà (New Martial Mesagne). Quattro i bronzi, ottenuti da Domenico Gemma (Amicizia San Vito dei Normanni), Pasquale Stano (Tae Action Center Brindisi), Luciano Bonaccorso (Sport Center) e Steeven Baglivo (New Marzial Mesagne). Un bottino, dunque, che conferma l’altissimo livello degli atleti pugliesi.
Grandi successi nazionali ed internazionali per i settori giovanili delle società tiravolistiche pugliesi collegate alla Federazione Italiana tiro a volo, nella disciplina del 'tiro al piattello'.
Ecco quanto inanellato finora nel corso dell'anno:
- Il brindisino Carlo Mancarella, classe 1993, quest'estate si è laureato a Belgrado campione d'Europa Junior 2011 individuale e a squadre, con record del mondo nel punteggio a squadre, subito dopo aver vinto il titolo di vicecampione del Mondo a squadre;
- Il leccese Antonio Michael Torsello, classe 1996, è diventato campione italiano Individuale 2011 qualifica 'Giovani Speranze';
- Infine la monopolitana Maria Lucia Palmitessa, classe 1998, si è laureata campionessa italiana Individuale 2011 qualifica 'Esordienti Femminili'.
“La drastica cancellazione dei Comitati provinciali del Coni non è un problema di poltrone: il cuore della questione è che produrrebbe una catastrofe sul territorio, con l’abbandono dello sport di base, dello sport per tutti, delle attività sportive nelle scuole, di quelle per i diversamente abili, dei progetti di prevenzione sociale per i minori e via dicendo”. Il presidente del Coni Bari Eustacchio Lionetti, sintetizza così la posizione unanime dei Coni provinciali italiani, emersa nelle tre riunioni svoltesi a Milano, Bologna e Bari – per le Aree Sud, Centro e Nord – in cui i presidenti dei Comitati provinciali e regionali hanno analizzato l’empasse creatasi dopo l’annuncio dell’imminente soppressione degli organismi provinciali e l’assenza di strategie alternative.
“Il contrasto è di tipo culturale – aggiunge il presidente regionale Elio Sannicandro - tra la politica centralistica del Coni, basata sul concetto di sport d’elite, interessato esclusivamente alle grandi manifestazioni e al professionismo sportivo, mentre la nostra politica territoriale è basata sullo sport per tutti. Nelle regioni e nelle città d’Italia i Comitati decentrati del Coni hanno sempre lavorato per promuovere lo sport come strumento educativo e hanno spesso supplito alle carenze della scuola italiana in questo settore. A Roma invece immaginano lo sport come strumento di potere mediatico, promuovendo una politica autoreferenziale e priva di una seria connotazione formativa che faccia dello sport un fattore di crescita culturale e sociale”.
A parte le critiche sul metodo - di fatto una decisione presa dall’alto senza consultazione del territorio, e appresa attraverso la stampa - nelle tre riunioni sono state raccolte idee e proposte per disegnare un nuovo modello territoriale, oggetto di ulteriore confronto nella conferenza di tutti i presidenti del 4 novembre a Roma. Per poi puntare a un incontro tra i rappresentanti istituzionali dei Comitati presenti in Consiglio nazionale con i vertici del Coni, il presidente Petrucci e il segretario Pagnozzi, che trovi nuove soluzioni condivise sulla riorganizzazione territoriale.
“La notizia – conclude Lionetti – ha sorpreso tutte le comunità sportive locali, perché nulla dice in merito alle prospettive su tre aree tematiche: taglio dei costi e servizi erogati ai cittadini, ricerca di nuove risorse e prospettive di sviluppo. Proponiamo dunque di intervenire su tante altre aree di spreco, senza penalizzare il volontariato: i Comitati provinciali sono infatti animati da migliaia di volontari, ed i loro organi, Presidenti, Giunte e Consigli, non percepiscono alcuno stipendio o indennità diversamente dagli organi centrali a Roma”.