Per il sesto anno consecutivo torna il Coni Puglia Stars, l’iniziativa avviata dal Coni Puglia in collaborazione con la Direzione Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia del M.P.I. (Ministero Pubblica Istruzione) e con Banca Popolare di Puglia e Basilicata, per avvicinare e avviare alla pratica sportiva il maggior numero di giovani pugliesi di età compresa tra i 6 ed i 14 anni.
Dunque mondo dello sport, dell’istruzione e della finanza, insieme per sviluppare lo sport nella scuola, in particolare creando un circolo virtuoso fra studenti, società sportive e impianti.
L’edizione 2009 è stata presentata a Bari mercoledì 15 aprile, nella sede di rappresentanza della Banca Popolare di Puglia e Basilicata (via Venezia) dal presidente CONI Puglia e assessore allo Sport del Comune di Bari Elio Sannicandro, dal presidente del Coni Bari Nino Lionetti, nonchè dal presidente della Banca Popolare di Puglia e Basilicata, Raffaele D’Ecclesiis, e dal suo direttore generale Errico Ronzo. Presentatrice, la giornalista Nicoletta Virgintino.
Durante l’incontro sono stati presentati anche la nuova Guida allo Sport in Puglia, i dati di un anno di sport nella nostra regione, nonché i cinque grandi eventi primaverili del Coni Bari, destinati a un bacino di 32mila ragazzi: GiocoSport, Giochi della Gioventù, III Olimpiadi delle Circoscrizioni, Memorial Vincenzo Favia e “Il Parco e lo Sport”.
Per i risultati ottenuti nel 2008, premiati con borse di studio BPPB - Coni Puglia una serie di campioni e promesse pugliesi, nella doppia veste di atleti e studenti: Dario Chiaramida (nato a Grumo, taekwondo), campione italiano cat. Juniores; Marta Masoni (di Castellaneta, pallacanestro), 2a classificata campionato europeo under 16; Marco Savino (barese, canoa polo), 3° classificato campionato mondiale. E ancora: Martina Criscio (foggiana, scherma), campionessa italiana cat. allieve, specialità sciabola; Elena Di Liddo (biscegliese, nuoto), campionessa italiana cat. assoluti; Serena Licchetta (di Gagliano del Capo, ginnastica), campionessa italiana di ginnastica artistica serie B; Francesca Nigri (foggiana, nuoto pinnato), campionessa italiana 2a categoria; Vincenzo Rubàno (di San Pietro Vernotico, calcio a 5 disabili), campione italiano ciechi assoluti, vincitore Coppa Italia e Supercoppa; Leonardo Serra (di Mottola, marcia), campione italiano su pista e strada.
Si comunica che sul sito del Coni nazionale sono state pubblicate le modalità di iscrizione e i criteri di ammissione al beneficio del cinque per mille 2009 per le associazioni sportive dilettantistiche.
Vi invitiamo pertanto di prendere visione del comunicato collegandovi al seguente indirizzo:
http://www.coni.it/index.php?id=2350&no_cache=1&tx_ttnews[tt_news]=5954
Ai Campionati Europei Seniores di Bucarest 2009 la prima giornata di gare si chiude con due straordinarie medaglie per l’Italia dei Pesi: oro nello slancio e argento nel totale. A conquistarle è stato Vito Dellino, l’atleta dell’Esercito, nella categoria 56Kg.
Inizia bene, il 26enne di Bari con la prova di strappo che chiude al quarto posto con un’alzata di 109 kg. Si supera, poi, nella prova di slancio dove, con 138 kg, oltre a salire sul gradino più alto del podio, registra un nuovo record italiano, migliorando quello ottenuto a Pechino con un’alzata di 137 kg.
Dopo la medaglia di Lignano Sabbiadoro 2008, Vito Dellino, questa volta, oltre l’oro nello slancio, conquista anche uno storico argento nel totale nella categoria dei 56 kg maschile (con un totale di 247 kg).
“Non faccio mai previsioni prima delle competizioni per scaramanzia ma sono venuto qui per fare bene – spiega Vito Dellino al termine della sua gara -. Ho ottenuto quasi tutto quello che volevo. Mi è mancata solo la ciliegina sulla torta, l’oro nel totale”.
Sul suo cammino europeo Dellino trova ancora il belga Tom Goegebuer, che vince l’oro nello strappo (115 kg) e totale (252 kg) e l’argento nello slancio (137 kg). Terzo classificato il moldavo Igor Grabucea con un totale di 246 kg (110 kg nello strappo e 136 kg nello slancio).
“Dedico questa bella vittoria ai miei genitori che erano qui a Bucarest. E soprattutto volevo ringraziare la Federazione, l'Esercito ed il mio tecnico, il bulgaro Georgi Gardev, che hanno sempre creduto in me e nelle mie potenzialità e mi hanno permesso di arrivare fino a qui”. Per poco Vito non è riuscito a sollevare quei 143 kg che gli avrebbero fatto vincere l’oro nel totale: “Ho avuto fretta di spingere ed ho sbagliato. Ma sono convinto che siano alla mia portata. Posso sollevarli senza problemi”, ha concluso Vito.
Su EPolis Bari di lunedì 6 aprile 2009 il candidato sindaco Simeone Di Cagno Abbrescia, nel lanciare una serie di critiche alla gestione dello sport cittadino, ha messo in dubbio la legittimità della presenza di Coni e Federazioni allo Stadio della Vittoria di Bari.
Di seguito la replica di Elio Sannicandro, presidente Coni Puglia e assessore allo Sport al Comune di Bari, ampiamente ripresa su Epolis Bari dell'8 aprile:
LO STADIO DELLA VITTORIA E’ UTILIZZATO SECONDO LE DESTINAZIONI SPORTIVE PREVISTE NEL PROGETTO APPROVATO DALLA CONFERENZA DI SERVIZI MINISTERIALE NEL 1995
E’ evidente che, con l’intervento su Epolis del 6 aprile scorso, Di Cagno Abbrescia ha gettato la maschera dichiarando la sua volontà di impedire l’utilizzo dello stadio della Vittoria per utilizzi sportivi al contrario di quanto invece il Comune di Bari si era impegnato a fare, con l’approvazione del progetto di ristrutturazione dello stadio in occasione dei Giochi del Mediterraneo del 1997. Infatti il Comune di Bari, nel 1995, grazie al determinante intervento del CONI, ottenne 15 miliardi di lire in base al progetto di recupero dello stadio che prevedeva il suo utilizzo per finalità sportive e specificatamente prevedeva il trasferimento nello stadio della sede del CONI locale, delle Federazioni sportive e dell’Istituto di Medicina dello Sport.
Quindi, l’ex sindaco Di Cagno Abbrescia, utilizzati quei finanziamenti e completati i lavori di restauro nel 1997, ha disatteso gli impegni presi e, contro ogni principio di lealtà e correttezza istituzionale, ha lasciato che lo stadio della Vittoria fosse abbandonato al degrado per oltre 7 anni fino al 2004. Anno in cui il nuovo Sindaco Emiliano, ripercorsa tutta la vicenda, ha posto rimedio alla grave mancanza, approvando un atto amministrativo con cui concedeva al CONI gli spazi previsti progettualmente per la fruibilità sportiva. Ridicola l’accusa di “abusivismo” per le destinazioni d’uso sportive nello stadio della Vittoria; tali affermazioni denotano una totale ignoranza in materia visto che, al contrario, la destinazione sportiva in uno stadio non può che essere la finalità principale.
Stessa disattenzione e indifferenza l’Amministrazione Di Cagno Abbrescia (dal 95 al 2004) ha posto nei confronti dello Sport rendendosi responsabile del degrado ed abbandono di tutti gli impianti sportivi realizzati in occasione dei Giochi del Mediterraneo del 1997. L’incapacità gestionale e la totale incompetenza di quell’Amministrazione in ambito sportivo ha fatto sì che nel 2004 il patrimonio impiantistico del Comune di Bari era ridotto in condizioni precarie e quasi totalmente inutilizzabile, compreso lo stadio della Vittoria ed il Palaflorio chiuso per inagibilità. Infatti, nel luglio 2004, il Sindaco Emiliano mi ha chiamato nella sua Giunta, in qualità di tecnico esperto in impiantistica sportiva, proprio per consentire il recupero di quegli impianti e ridare allo Sport la dignità ed il ruolo culturale e sociale che gli compete. E questo incarico ho svolto con impegno consentendo la riapertura e la ristrutturazione di tutti gli impianti sportivi comunali (compreso il Palaflorio che sarà completato ad agosto) e realizzandone di nuovi; dando così notevole impulso alle società sportive cittadine e promuovendo particolarmente lo sport nelle scuole.
Per quanto riguarda l’accusa di conflitto di interesse per la mia qualità di Presidente regionale del CONI ritengo superfluo ogni commento su chi non riesce a distinguere un interesse pubblico, espresso da un organismo pubblico come il CONI (ente delegato dallo Stato all’organizzazione dello Sport nazionale) e una carica di sola rappresentanza istituzionale svolta dal presidente regionale (privo quindi di funzioni di controllo o di supervisione rispetto agli enti locali). Risulta poi paradossale che un’accusa del genere provenga proprio da Di Cagno Abbrescia che invece manifesta un evidente conflitto di interesse privato in considerazione delle numerosissime proprietà immobiliari ed attività imprenditoriali che hanno fortemente e notoriamente condizionato la sua attività amministrativa.
Elio Sannicandro